E' cambiata tutta la viabilità della zona, fondamentale il viadotto anche per portare le merci in Francia e Spagna
Il ponte Morandi, crollato il 14 agosto, era uno snodo fondamentale per la città di Genova e non solo. Su quel ponte transitavano una media di 60mila veicoli al giorno, media che veniva superata nei periodi di grande esodo. Solo nel 2017 sono transitate 28 milioni di auto. Ora che è crollato, tutta la viabilità è cambiata.
I percorsi alternativi
Per chi è diretto al Porto/Aeroporto di Genova e proviene da Milano o Livorno procedere lungo a A7 Milano – Genova e prende l’uscita autostradale di “Genova Ovest”. Per chi proviene dal Porto/Aeroporto di Genova e deve proseguire verso Milano o Livorno può prendere la A7 in direzione nord. Per chi, invece, proviene dal Porto/Aeroporto di Genova e deve raggiungere Savona o Ventimiglia, deve prendere la A7 al casello di “Genova Ovest” e poi la diramazione D26 Predosa– Bettole e infine la A26 direzione sud fino alla interconnessione con la A10. Altre informazioni sul sito del CCISS o Autostrade per l'Italia.
Penalizzato il porto di Genova
Il danno economico è notevole. Alle aziende che gli stanno intorno, ma anche al porto di Genova, uno dei principali d'Europa. Per portare le merci in Francia, ad esempio, adesso bisognerà allungare il tragitto di 70 chilometri.