Fields 2018: la bella testa tra le nuvole di Alessio Figalli

Fields 2018: la bella testa tra le nuvole di Alessio Figalli
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Di Cecilia Cacciotto
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L'italiano è stato insignito del Fields 2018, una sorta di Nobel per la matematica, per i suoi contributi alla teoria delle equazioni derivate parziali. Dopo il liceo classico, ha fatto matematica alla Normale di Pisa

La testa tra le nuvole. Quasi. Anzi, no

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Ma sono proprio i contributi di Alessio Figalli alla risoluzione dell'equazione sullo spostamento delle nuvole o se meglio credete sul trasporto ottimale, a valergli la medaglia Fields 2018, una sorta di Nobel per la matematica che premia un altro italiano dopo 44 anni.

Romano, 34 anni, oggi professore ordinario al politecnico di Zurigo, Alessio ha studiato greco e latino alle superiori, ma fin dai tempi del liceo sembrava un predestinato e, partecipando alle Olimpiadi della matematica, ha capito quale era la sua strada.

Onorato e incredulo

Alessio si è detto onorato del riconoscimento e quando gli è stato annunciato quasi non ci credeva."Questo premio mi dà tantissima gioia, è qualcosa di cosi grande che mi risulta difficile credere di averlo ricevuto. Fino alla fine - ha aggiunto- credevo mi avrebbero richiamato per dirmi che si erano sbagliati. È un grande stimolo per il futuro, che mi motiverà a continuare a lavorare nei miei settori di ricerca per cercare di produrre studi di altissimo livello".

Congresso internazionale dei matematici

L'annuncio è arrivato da Rio de Janeiro, dove il Congresso internazionale dei matematici si è aperto mercoledì, 1 agosto 2018, con una coloratissima cerimonia a ritmo di samba. A dare l'annuncio è stato il presidente dell'Unione Matematica Internazionale, Shigefumi Mori.

Figalli era in prima fila insieme agli altri tre premiati: Caucher Birkar, di origine curde, che lavora nell'università britannica di Cambridge, il tedesco Peter Scholze, dell'università di Bonn, e l'australiano Akshay Venkatesh, dell'università di Stanford.

Non sono un cervello in fuga, dichiara, per ora però in italia nopn torno anche se nell'università italiana molte cose stanno cambiano.

Un italiano. No, anzi, un europeo: il CV di Alessio Figalli

Nato a Roma il 2 aprile 1984, ha studiato al liceo classico Vivona. Dove è nata la sua passione per la matematica e se ne è reso conto negli ultimi due anni, partecipando alle Olimpiadi della Matematica.

Così nel 2002 è stato ammesso alla Scuola Normale di Pisa. Tanta la fatica iniziale per adeguare le sue conoscenze matematiche, da studente del classico ma poi tutto ha cominciato a scorrere con una rapidità straordinaria: si è laureato alla Normale in meno di quattro anni, contro i cinque previsti; poi il dottorato nell'ottobre 2007, in un solo anno, svolgendo il secondo semestre del corso di perfezionamento presso l'Ecole Normale Supérieure di Lione.

Nel 2008 ha avuto la docenza all'Ecole Polytechnique di Parigi e nel 2009 nell'Università del

Texas ad Austin, dove nel 2011 è diventato professore ordinario. Dal 2016 insegna nel Politecnico di Zurigo, dove porta avanti le sue ricerche anche grazie a un importante finanziamento del Consiglio Europeo della Ricerca (Erc).

Ricercatore creativo

Uno dei suoi principali campi di ricerca è la teoria del trasporto ottimale, che riguarda il modo più

economico per trasportare oggetti da un luogo a un altro. E' un problema che si studia da oltre due secoli, ma solo negli anni Quaranta le ricerche in questo campo sono state applicate all'economia. A Alessio Figalli va il merito di averle studiate in nuovi contesti. Le sue equazioni promettono infatti di essere cruciali per avere previsioni meteo più precise e progettare nuovi materiali.

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