Grecia: i due pescatori "angeli custodi"

I primi "salvatori"
I pescatori "angeli custodi" Costas Arvanitis e Mahmood Mesafer sono stati i primi ad arrivare sulle spiagge di Mati, nella regione dell'Attica orientale, per salvare centinaia di sopravvissuti al maledetto incendio dei dintorni di Atene, che si erano riparati sulle spiagge o nel mare per sfuggire al fuoco.
La loro barca è stata la prima ad arrivare sul luogo dell'incendiio.
Costas e Mahmood hanno salvato 70 persone dalle fiamme.
Mahmood Mesafer è arrivato in Grecia come immigrato dall'Egitto 30 anni fa.
I due pescatori descrivono a Euronews la loro esperienza di salvataggio.
"Pensavo fosse l'eruzione di un vulcano"
"Le condizioni erano veramente pessime", racconta il capitano Costas Arvanitis**, "il vento era così forte, quando ci siamo avvicinati a questa spiaggia qui il fumo era così denso che non riuscivamo a vedere nulla, non riuscivamo nemmeno noi a respirare, la temperatura era così calda che pensavo che fosse una nuvola di fuoco di un vulcano**".
Mahmood Mesafer ha avuto la prontezza di riprendere con il cellulare alcune immagini impressionanti: fumo denso e spaventoso.
"Tutti piangevano e ci ringraziavano"
"Quando abbiamo portato le persone a bordo della barca, piangevano, ci abbracciavano e ci ringraziavano, potete immaginare come si sentivano, hanno visto la morte in faccia e in un attimo le cose, per loro, sono cambiate". spiega Mahmood.
Mati è la zona della Grecia piu colpita dall'incendio, sviluppatosi a causa di roghi dolosi. ormai ci sono le prove.
Più di 700 sopravvissuti sono stati salvati dalle barche e portati in salvo al porto di Rafina.
Testimone, sopravvissuto, eroe
Panagiotos Ramfos è testimone oculare, sopravvissuto ed eroe, ma la sua casa è stata bruciata. Ha messo in salvo la madre di 80 anni in spiaggia, e poi ha cercato di aiutare altre persone tra loro una donna seriamente ferita.
"Una donna era dentro l'auto con il suo bambino di 5 o 6 mesi, era in preda al panico, il bambino era morto e lei lo aveva attaccato. Con un amico l'abbiamo portata via e l'abbiamo messa sull'ambulanza, prego che ora lei stia bene", conclude Panagiotos.