Spagna: indignazione e proteste contro il "branco di lupi"

Spagna: indignazione e proteste contro il "branco di lupi"
Diritti d'autore 
Di Cristiano Tassinari
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

La protesta è esplosa nuovamente a Madrid e in tutta la Spagna dopo la decisione del Tribunale della Navarra di liberare sui cauzione i cinque uomini - che si definivano "branco di lupi" - condannati a 9 anni di reclusione per aver violentato una ragazza di 18 anni a Pamplona nel 2016.

Una sentenza troppo morbida: e ora, liberi!

PUBBLICITÀ

Di nuovo indignazione e proteste, in Spagna, davanti al ministero della Giustizia a Madrid dopo che cinque uomini - tra i 27 e i 30 anni - accusati di violenza sessuale ai danni di una ragazza di 18 anni hanno ottenuto la libertà su cauzione, pagando 6.000 euro ciascuno.

Gli uomini, in carcere da due anni, dall'epoca dei fatti (2016), hanno ottenuto la libertà provvisoria in considerazione del fatto - secondo i giudici - che gli ex detenuti “avranno la residenza a 500 chilometri dall’abitazione della vittima”, la cui serenità potrà essere tutelata con misure “meno gravose rispetto al prolungamento della carcerazione preventiva”.

Gli uomini condannati per abusi sessuali escono dal carcere di Pamplona.

In tutto il paese, già venerdì, si sono scatenate le manifestazioni: il 26 aprile scorso i cinque uomini - che nel loro gruppo Whatsapp si definivano "La Manada" (branco di lupi) - sono stati condannati in via definitiva a 9 anni di reclusione, una pena giudicata troppo lieve: sono, infatti, stati prosciolti dall'accusa di stupro (avrebbero rischiato fino a 22 anni di carcere), e condannati, invece, soltanto per abusi sessuali, considerato un reato minore.

Gli uomini erano stati condannati per aggressione e non per stupro proprio perché la donna non si era opposta alla violenza – ripresa dai video di sorveglianza – ma aveva mantenuto un atteggiamento passivo: era stata giudicata una normale reazione di shock dai procuratori, ma la difesa aveva parlato di atteggiamento consenziente.

Reuters/Susana Vega
Le proteste per le strade di Madrid.Reuters/Susana Vega

"Stiamo dimostrando", spiega Sara Naila, una delle organizzatrici della protesta, "perché pensiamo che questo non sia un paese per donne. In che senso? Quando abbiamo sentito le notizie della sentenza del tribunale, eravamo prima spaventate, poi davvero arrabbiate e questa rabbia si è trasformata in manifestazioni come quella di oggi: lottiamo insieme, perché questo sistema di giustizia non ci protegge".

Sara Naila, una delle organizzatrici della protesta, al microfono di Euronews.

Una svolta nei casi di violenza sessuale

Gli uomini - José Ángel Prenda, Alfonso Cabezuelo, Antonio Manuel Guerrero, Jesús Escudero e Ángel Boza - sono stati accusati di aver violentato una ragazza di 18 anni durante la festa di San Firmino a Pamplona: accadde nella notta del 7 luglio 2016, in Plaza del Castillo. Dopo la denuncia della vittima e l'arresto dei suoi carnefici, i cinque uomini si trovano nel carcere di Pamplona da quasi 24 mesi.

Ora si attende la sentenza d'appello.

Il processo "La Manada" è stato al centro del dibattito pubblico spagnolo e ha rappresentato una svolta nella percezione comune dei casi di violenza sessuale.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Spagna: giustizia troppo morbida con gli stupratori?

Spagna: per il giudice non fu stupro, proteste

Spagna, la sinistra fa campagna elettorale sull'edilizia abitativa per conquistare i più giovani