Per il governo locale è "un atto dovuto"
Oxfam prende atto della decisione annunciata dal governo di Haiti di ritirarle il diritto di svolgere attività umanitaria nel Paese.
Lo stop nei confronti della ONG arriva dopo le rivelazioni dei mesi scorsi sul coinvolgimento di alcuni suoi ex operatori nello sfruttamento sessuale di ragazze haitiane durante i soccorsi per il terremoto del 2010. Secondo Aviol Fleurant, ministro della Pianificazione e Cooperazione Esterna haitiano, ha sottolineato che l’Associazione ha palesemente violato le leggi penali locali, dunque il provvedimento era dovuto. I funzionari di Oxfam hanno ferito tutto il popolo.”
"Per noi è una delusione, ma comprendiamo la decisione", ha commentato una portavoce dell'ong, rassicurando ancora una volta sulle riforme intraprese per rafforzare i controlli su staff e collaboratori e migliorare la trasparenza.
Il comportamento di alcuni ex operatori ad Haiti dopo il sisma fu inaccettabile", ha ribadito la portavoce dell’ONG, ricordando che l'associazione "s'è scusata con il governo e il popolo haitiano" e che l'amministratore delegato della sede britannica, Mark Goldring, ha annunciato le sue dimissioni entro fine anno per dare spazio a un rinnovamento.