Giordania, proteste anche di notte contro l'austerity

Si manifesta anche di notte ad Amman, capitale della Giordania, dove 33 sindacati hanno indetto uno sciopero generale contro le misure di austerity messe in agenda dal premier dimissionario Hani al-Mulki, che in questo modo intendeva ripagare i debiti contratti col Fondo monetario internazionale.
L'ondata di manifestazioni, che dura ormai da una settimana, ha già portato alle dimissioni di al-Mulki, sostituito dal Re Abdallah II con il riformista Omar al-Razzaz.
Il suo compito sarà rivedere la manovra del predecessore, che - includendo aumenti su beni come acqua, alimenti di base, tabacco e carburante - rischia di ridurre drasticamente il potere d'acquisto di un popolo già fiaccato dalla riduzione degli stipendi.
Nel corso della notte, migliaia di manifestanti si sono radunati di fronte agli uffici del neo-premier, scontrandosi più volte con la polizia, per protestare contro le misure d'austerity e contro un governo percepito come elitario e corrotto.
Nel 2016 la Giordania ha avuto un prestito da oltre 700 milioni di dollari dal FMI, impegnandosi in cambio a ridurre drasticamente il suo debito pubblico, portandolo entro il 2021 dal 94 al 77 per cento del Pil