Maria Efimova è stata la fonte di Daphne Caruana Galizia, giornalista assassinata con un'autobomba a Malta lo scorso ottobre: alla Conferenza degli Informatori, organizzata dall'Unione Ellenica per i Diritti Umani, parla con Euronews
Maria Efimova è stata la fonte di Daphne Caruana Galizia, giornalista assassinata con un'autobomba a Malta lo scorso ottobre.
L’inchiesta di Daphne sulla Pilatus Bank, dove Maria lavorava, partiva dalle rivelazioni contenute nei documenti dei Panama Papers e indicava nella banca un crocevia per il riciclaggio di denaro e il pagamento di una tangente di 1 milione di dollari da parte del regime azero al Primo Ministro maltese, Muscat.
Maria Efimova, alla Conferenza degli Informatori, organizzata dall'Unione Ellenica per i Diritti Umani, dice ad Euronews che "Nelle indagini giudiziarie a Malta, c'erano due testimoni: uno è stato assassinato e l'altro sono io: ecco perché non penso che il Ministro della Giustizia maltese abbia ragione quando dice che lì è un posto sicuro per me.
Io volevo solo dimostrare a queste persone, che si sentono potenti e credono di poter fare tutto ciò che vogliono, che le cose non stanno così".
Efimova ha denuciato sui social che il proprietario della Pilatus, poco dopo essere uscito dal carcere, ha ripreso a minacciarla, costringendola ad una denucia alla Polizia.
Eleni KOROVILA, Euronews:
"Maria Efimova si è rifugiata in Grecia e aspetta il verdetto della giustizia per capire se sarà estradata a Malta oppure no: la decisione della Corte Suprema è prevista per il 14 giugno e lei dice che la Grecia è l'unico Paese in cui si sente al sicuro".