Chi ha paura dell'Italia?

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Di Elena Cavallone
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Quando il timore di una crisi del sistema Italia minaccia l'Europa

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La crisi istituzionale italiana approda al parlamento europeo e preoccupa per il suo potenziale impatto sull'Unione. Martedi dai socialisti è arrivato l'appoggio al presidente Mattarella e alla sua decisione di non cedere sulla nomina a ministro dell'economia di Paolo Savona noto per le sue posizioni anti-euro.

"Matarella ha fatto un ottimo lavoro nel difendere la società italiana, l'economia italiana e il futuro del suo paese in Europa", ha commentato il tedesco Udo Bullman.

Con le elezioni anticipate come unica certezza, appare chiaro che la campagna elettorale si concentrerà sul dibattito a favore o contro l'euro. Con queste premesse e la reazione dei mercati, già in subbuglio, il timore è che una crisi del sistema Italia si trasformi in una crisi del sistema Europa.

"La crisi in Italia non riguarda solo la ristrutturazione del debito e il collasso finanziario con perdite per gli italiani - spiega Cinzia Alcidi, economista presso il CEPS-. E' anche una minaccia molto profonda all'intero progetto europeo e all'euro. L'Italia è uno dei membri fondatori, nonché la terza economia, che rappresenta il 20% del PIL dell'intera Unione".

In gioco c'è la riforma dell'eurozona, altamente compromessa dall'incertezza politica nel Paese. Una riforma che secondo molti eurodeputati ed economisti avrebbe un valore più che altro simbolico, un segnale della capacità dell'Europa di rinnovarsi davanti alle richieste di un consistente numero di Stati membri.

"Piuttosto che avere un reale impatto a breve termine sull'economia - continua Alcidi- le riforme proposte implicano l'esistenza di meccanismi che impediscono distorsioni dannose dell'economia o che comunque potrebbero inviare un messaggio positivo agli investitori".

Per il momento ad affrontare Bruxelles sarà Carlo Cottarelli, che si ritrova sul tavolo dossier scottanti da trattare durante il vertice europeo a Giugno: non solo la riforma dell'eurozona e l'unione bancaria, ma anche la riforma del regolamento di Dublino, di importanza cruciale per il paese.

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