Euronews a Kabul: la testimonianza di un giornalista

Euronews a Kabul: la testimonianza di un giornalista
Di Cristiano Tassinari
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Delle 26 vittime dell'attacco di lunedì a Kabul, rivendicato dall'Isis, 8 erano giornalisti. Sembra un nuova strategia del terrore. Per Masoud Iman Kalesar, reporter che si trovava proprio in Afghanistan, la responsabilità è anche di chi, al governo, deve proteggere i civili

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I giornalisti nel mirino, in Afghanistan: minacciati, attaccati, rapiti o uccisi. Ma l'attentato suicida di lunedi scorso è il primo che miete 8 vittime tra i giornalisti.

Due gli attacchi che hanno preso di mira i reporter e gli operatori dei media nella zona che dovrebbe essere di massima sicurezza di Kabul: il primo è stato causato da una moto bomba. Il secondo attentatore, invece, si è finto giornalista mescolandosi tra la folla dei cronisti accorsi sul luogo del primo attentato e ha attivato la bomba nascosta nel giubbotto.

I due kamikaze si sono fatti esplodere a distanza di mezz'ora l'uno dall'altro proprio a ridosso del quartier generale della Nato, causando 26 morti e 49 feriti.

L'attentato è stato rivendicato dall'Isis.

Reuters
Un fermo immagine tremendo dell'attentato del 30 aprile a Kabul.Reuters

Testimone Oculare

Il collega di Euronews Masoud Imani Kalesar, che si trovava là lunedì, ci spiega il clima che si respira a Kabul. L'intervista è stata realizzata negli studi di Euronews,

Masoud: "Tre giorni fa ero con un gruppo di giornalisti: eravamo in una guarnigione in un sobborgo di Kabul filmando i Commandos, dovrebbero essere loro a combattere i talebani e gli estremisti nel paese, eravamo lì a filmare insieme, naturalmente....parlando...molto amichevolmente...e uno di loro, Yar Mohammad Tokhi era tra i giornalisti che hanno perso la vita".

Tesa Arcilla (conduttrice Euronews): "Penso che non ci siano solo giornalisti, ma anche molti civili sono morti...".

Masoud: "Civili, certo...questa è la domanda principale, in realtà: un paese, una nazione, inghiottita dalla guerra e dall'instabilità per 40 anni...e, in effetti, Euronews era a Kabul per fare questa stessa domanda ai più alti funzionari afghani... miliardi di dollari sono stati spesi, migliaia di soldati sono caduti e migliaia di civili hanno perso la vita...Quindi chi è responsabile di mantenere e stabilire la sicurezza nel paese?"

Tesa Arcilla (conduttrice Euronews): "Com'è la vita per i civili? Hai parlato con loro, li hai incontrati...Si svegliano ogni giorno pensando che ci sarà un attacco...com'è la situazione?"

Masoud: "Questa è stata la domanda che ho posto a loro: come si comportano? E' molto semplice: dicono che ogni mattina lasciano le loro case, ma non sono sicuri che la sera torneranno vivi".

Un momento dell'intervista realizzata da Tesa Arcilla a Masoud Imani Kalesar negli studi di Euronews.
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