Il leader del movimento di opposizione in Armenia, Nikol Pashinyan, non ha raggiunto i 53 voti necessari per essere eletto Primo Ministro ad interim. Ora annuncia: "Ci sarà uno tsunami politico". E invita gli armeni a rimanere in piazza a Erevan e nelle altre città dell'Armenia.
Delusione e fischi a Erevan, la capitale dell'Armenia: la folla che appoggia l'opposizione al governo, protagonista di questa Rivoluzione di Velluto, protesta davanti al Parlamento.
L'uomo nuovo della politica armena, il giornalista e intellettuale Nikol Pashinyan, trascinatore di folle in queste due settimane di manifestazioni, non ha ottenuto la nomina a primo ministro ad interim. nonostante fosse l'unico candidato.
Al Parlamento, Pashinyan ha ottenuto 45 dei 47 voti dei parlamentari dell'opposizione, gliene servivano 53 per essere eletto (su 103 seggi), ma nessun parlamentare del partito repubblicano, al governo dal 1999, lo ha votato.
Nel suo discorso in Parlamento, Pashinyan ha accusato i repubbicani di aver dichiarato guerra al popolo armeno, prevede uno "tsunami politico" e ha incitato la folla a rimanere per le strade di Erevan e delle altre città dell'Armenia per "non farsi rubare la vittoria".
Al momento, il primo ministro ad interim resta Karel Karapetyan, già vice dell'ex presidente e premier Serzh Sargsyan, costretto a dimettersi in seguito alle manifestazioni di piazza.