Le virtù di trasparenza finanziaria del Vaticano nel rapporto annuale targato AIF

Le virtù di trasparenza finanziaria del Vaticano nel rapporto annuale targato AIF
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Di Paolo Alberto Valenti
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Meno transazioni sospette, ma aumento di segnalazioni sul riciclaggio. E' quanto emerge dal Rapporto Annuale dell'Autorità di Informazione Finanziaria, già istruita da Papa Benedetto XVI nel 2010

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Città del Vaticano - Meno transazioni sospette (non facilmente riconducibili a identità precise) ma aumento di segnalazioni sul riciclaggio. Ecco quanto emerge dal Rapporto Annuale dell’ AIF, Autorità di Informazione Finanziaria, già istruita da Papa Benedetto XVI con un “Motu Proprio” (per la prevenzione ed il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario) il 30 dicembre 2010, e poi consolidata nelle sue funzioni da Papa Francesco, anche se ha perso due anni fa il controllo sull’ APSA, cioè il dicastero che gestisce il patrimonio mobiliare e immobiliare della Santa Sede.

Quindi la riforma delle finanze vaticane dovrebbe procedere. Il rapporto AIF è stato presentato in Sala Stampa Vaticana dal suo presidente René Brulhart e dal direttore Tommaso Di Ruzza che con un linguaggio tecnico un po’ cartaceo hanno spiegato che “le attività istituzionali di AIF sono funzionali all’impegno della Santa Sede alla lotta contro gli illeciti di natura finanziaria” come sarebbe stato registrato dal Comitato di esperti sulla valutazione delle Misure di Contrasto al Riciclaggio e al Finanziamento del Terrorismo (MONEYVAL), del Consiglio d’Europa nel recente TERZO RAPPORTO SUI PROGRESSI adottato il 6 dicembre 2017.

L’AIF ci tiene far sapere che il sistema vaticano per la prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo è solido: le segnalazioni di attività finanziarie sospette nello Stato Vaticano sono diminuite: 207 nel 2016 contro le 544 del 2015.

Va detto che la più straordinaria “multinazionale” no profit che la storia ricordi è attiva con opere caritatevoli e umanitarie in buona parte del globo e che i rapporti con gli stati o le personalità sospette sono un rischio maggiore sempre presente.

La cooperazione internazionale resta comunque prerogativa essenziale della Santa Sede ed è per questo che AIF nel 2017 ha scambiato informazioni finanziarie in 282 casi e siglato 19 nuovi Protocolli d’Intesa con Autorità di Vigilanza e Unità di Informazione Finanziaria (UIF) estere. I protocolli d’intesa siglati da AIF sono 57 praticamente in tutte le regioni del mondo. Va inoltre ricordato che negli ultimi anni il volume di operazioni finanziarie attorno al Vaticano è sensibilmente diminuito.

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