Terrorismo, smantellata la rete dei contatti italiani di Anis Amri: 5 mandati d'arresto

Terrorismo, smantellata la rete dei contatti italiani di Anis Amri: 5 mandati d'arresto
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Di Cristiano Tassinari
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Le indagini sono partite dai tabulati del cellulare dell'attentatore di Berlino poi ucciso a Sesto San Giovanni nel 2016. Nel mirino stranieri residenti a Napoli, Latina, Matera, Viterbo. e nel Casertano. Le intercettazioni: "Tagliare la testa e i genitali"

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Dopo gli arresti a Foggia e Torino, rimane altissima l'attenzione sul terrorismo in Italia.

Lo conferma la nuova operazione anti-terrorismo della Polizia di Stato italiana, denominata "Mosaico).
Gli uomini dell'Ucigos, assieme a quelli delle Digos di Roma e Latina, hanno arrestato stamattina 5 persone.

I destinatari dei mandati di cattura sono il palestinese Abdel Salem Napulsi, già in carcere a Rebibbia, figura chiave di questa vicenda, e quattro tunisini, residenti a Napoli e nel Casertano.

Gli altri quattro arrestati sono i tunisini Akram Baazaoui, Mohamed Baazoui, Dhiaddine Baazaoui e Rabie Baazoui. A loro la procura di Roma contesta l'associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione dei documenti e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Anch'essi in contatto con un amico di Amri, hanno fatto entrare illegalmente in Italia un centinaio di connazionali, ai quali - dietro il pagamento di grosse somme di denaro - fornivano carte d'identità e patenti fasulle per proseguire il viaggio verso Francia e Germania.

Al palestinese gli investigatori sono arrivati passando al setaccio la rubrica di Anis Amri, l'attentatore di Berlino del 19 dicembre 2016, il quale nell'estate del 2015 trascorse una decina di giorni ad Aprilia ospite dell' amico Montassar Yakoubi, conosciuto a bordo del barcone che li portò a Lampedusa nel 2011.

Secondo il Gip di Roma, attraverso uno spacciatore radicalizzato di Latina, Napulsi manteneva "un collegamento diretto con ambienti riconducibili all'Isis".

In una intercettazione telefonica, lo stesso Napulsi si scagliava contro gli infedeli dicendo: "Bi**sognerebbe tagliare loro la testa e i genitali".
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In altre telefonate i poliziotti lo sentono lamentarsi della Tunisia, perché non vige la Sharia e le donne possono non portare il velo integrale, e dell'Italia perché non sopporta la vista di donne "che girano seminude". 

Anche i quattro tunisini arrestati sono riconducibili alla rete di Anis Amri, autore della strage al mercatino di Natale a Berlino. in cui perse la vita anche l'italiana Fabrizia di Lorenzo - e poi ucciso a Sesto San Giovanni il 23 dicembre 2016 in una sparatoria con due agenti di polizia.

Anis Amri, il terrorista di Berlino.

Le perquisizioni della polizia si sono svolte, oltre che a Roma, Napoli e Latina, anche a Viterbo, Materia e nelle provincia di Caserta.

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