Polonia, sulla TV pubblica si discute di aborto... ma solo tra uomini

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Diritti d'autore Screenshot dello show televisivo
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Di Lillo Montalto Monella
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Sorpresa (ma non è la prima volta in Polonia): tutti gli invitati di un programma domenicale generalista sulla TV di stato - in cui si parla anche della controversa riforma che vorrebbe limitare il diritto all'interruzione di gravidanza - sono.... maschi.

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In un dibattito politico sulla televisione pubblica si parla principalmente di diritto all'aborto ma... tutti gli invitati sono uomini. Nessuna rappresentanza femminile a discutere della controversa proposta di legge che metterebbe al bando le interruzioni di gravidanza per malfomazioni e malattie genetiche del feto.

Succede in Polonia, un Paese con una delle legislazioni sull’aborto più restrittive d’Europa, dove in questi giorni migliaia di persone protestano per dire no ai tentativi del governo di restringere l'accesso all'aborto per milioni di donne.

L'attuale legge risale al 1993 e consente di interrompere la gravidanza se la vita della madre è a rischio e in casi di incesto o violenze sessuali.

Il dibattito, di cui vedete un'istantanea qui sopra, è stato trasmesso dalla TV pubblica TVP (Telewizja Polska). Si tratta di un talk-show settimanale che ogni domenica sgomita per l'audience con due programmi analoghi dei canali privati (Polsat e TVN).

Il 25 marzo si è parlato di aborto per oltre la metà della trasmissione (più o meno fino al minuto 34), poi ci si è concentrati su altri temi come accordi pensionistici, giustizia e alleanze tra partiti politici.

Se il dibattito non ha incluso nessuna voce femminile, non sono mancati tuttavia i rappresentanti dell'opposizione al partito di governo ultraconservatore, PiS (Diritto e Giustizia). Ecco gli invitati:

• Ryszard Czarneckim, eurodeputato del partito di governo PiS, ex vice-presidente del Parlamento Europeo obbligato alle dimissioni dalla carica per "condotta gravemente scorretta", reo di aver definito una collega shmaltsovnik (termine polacco molto offensivo che designa coloro che ricattavano gli ebrei, o i polacchi che li proteggevano, durante l'occupazione nazista);

• Marcin Kierwiński, rappresentante del principale partito d'opposizione, Piattaforma Civica (PO), filoeuropeista di Donald Tusk, al governo prima del PiS;

• Pawel Bejda, rappresentante di un altro partito d’opposizione, il Partito Popolare, democratico-cristiano e ruralista;

• Tomasz Rzymkowski del movimento populista e antisistema di destra Kukiz’15, talvolta critico con il governo ma più spesso è in sintonia con il premier Morawiecki;

• Mirosław Suchoń, del partito Nowoczesna (dal polacco: "moderno") forza di opposizione liberale e filo-europeo e fortemente critica nei confronti dell'esecutivo;

• Krzysztof Szczerski, rappresentante della cancelleria del Presidente della Repubblica;

Szczerski si è scagliato contro i "liberali di sinistra" che fanno campagna per il diritto ad "uccidere bambini" e ha detto che, secondo lui, parte del problema della democrazia è che i feti abortiti non potranno mai avere il diritto di voto.

Daniel Tilles, giornalista e storico che gestisce il profilo Facebook e Twitter Notes from Poland, fa notare che i produttori dello spettacolo sapevano che l'argomento di discussione principale sarebbe stato il dibattito sull'aborto eppure hanno scelto di non invitare donne.

"Succede spesso in Polonia. Lo stesso giorno, sull'emittente concorrente, la privata TVN, nel dibattito domenicale c'è stata una sola rappresentante femminile in studio, mentre la situazione era migliore su Polsat dove sono intervenute tre donne e tre uomini", riferisce Tilles a euronews.

Meglio riderci su?

A gennaio, cinque donne hanno messo in scena una discussione satirica sulla salute sessuale maschile per sottolineare l'assurdità di questi dibattiti televisivi (qui un altro esempio). L'oggetto del contendere sono state le disfunzioni erettili in quanto, scrive Notes from Poland, nel Paese il viagra è disponibile senza prescrizione medica ma essa è necessaria invece per la pillola anti-concezionale.

"Penso che gli uomini debbano essere protetti dal viagra perché è un farmaco estremamente forte che causa una serie di effetti collaterali", ha avvertito una partecipante. "L'erezione è un dono divino", ha risposto un'altra. "Usare il viagra interferisce con i piani di Dio".

Proprio a gennaio scorso, come scrive Il Post, sono stati presentati due progetti di legge. Il primo, chiamato “Stop all’aborto”, sostenuto dal partito di maggioranza PiS, eliminerebbe cioè il diritto all’aborto per malformazione e malattie genetiche del feto. L’altro, respinto, era stato presentato dal comitato “Salviamo le donne” e puntava invece ad una liberalizzazione dell’aborto entro la dodicesima settimana, offrendo un migliore accesso alla contraccezione d’emergenza.

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Aggiornamento 29/3: Al fine di garantire ai nostri lettori una maggiore imparzialità informativa, l'articolo è stato modificato rimuovendo il paragrafo sull'utilizzo "propagandistico" della musica nel montaggio da parte della TV pubblica polacca: trattasi infatti di un opinione personale dei giornalisti di euronews.

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