Proseguono i combattimenti: secondo una Ong con sede a Londra almeno 20 civili uccisi nel fine settimana
Il presidente siriano Bashar al-Assad ha visitato i reparti dell'esercito impegnati nell'offensiva per la riconquista della Ghouta orientale, l'area accanto alla capitale diventato l'ultimo bastione delle forze ribelli.
Contemporaneamente, fonti vicine agli insorti hanno fatto riferimento a delle trattative in corso per permettere ai combattenti di abbandonare la zona o di rendere le armi.
Sul terreno continua intanto la pressione dell'esercito, che finora ha tagliato le zone controllate dalle forze antigovernative in tre sacche non comunicanti tra loro, e che continua a causare vittime tra i civili.
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, almeno 20 persone sarebbero morte tra sabato e domenica a Douma, la città più grande ancora in mano ai ribelli, a causa dei bombardamenti aerei; bombardamenti che sono ripresi dopo qualche giorno di relativa calma, il che ha permesso l'evacuazione di decine di feriti e di malati.
Sempre secondo la stessa fonte, dall'inizio dell'offensiva, lo scorso 18 febbraio, nella Ghouta orientale sarebbero rimasti uccisi più di 1400 civili, dei quali più di 280 bambini.