Italia: stallo dopo il voto, guerra nel Pd

Italia: stallo dopo il voto, guerra nel Pd
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Di Salvatore Falco
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"Renzi sta cercando di esasperare i toni e i rapporti all'interno del Partito Democratico - sostiene l'analista politico Alessandro Sansoni - per far saltare il tavolo rispetto all'ipotesi di un accordo M5S-Pd che aleggia in alcune correnti del Pd".

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Maggioranza cercasi in Italia. Il voto del 4 marzo ha sentenziato una netta spaccatura fra Nord e Sud del Paese, ma si attende ancora di capire quali possano essere le possibili coalizioni in grado di sostenere un governo nella prossima legislatura.

Alla camera la maggioranza assoluta è di 316 seggi e le uniche opzioni numericamente possibili sono legate a un'ipotetica coalizione Movimento 5 Stelle-Partito democratico che conterebbe su una maggioranza di oltre 330 seggi alla Camera. L'alternativa è un governo Movimento 5 Stelle-Lega, ma l'ipotesi non piace a entrambi gli schieramenti.

Euronews ha chiesto all'analista politico, Alessandro Sansoni, quali potrebbero essere i possibili scenari: "La cosa più probabile è che sia la coalizione di centrodestra ad avere l'incarico di formare il governo, magari non con Salvini premier - sostiene Sansoni - ma con un'altra personalità del centrodestra che poi andrà in parlamento a cercare i numeri che mancano".

In questo momento, gli occhi sono puntati sul Pd e sul dopo Renzi: "Renzi sta cercando di esasperare i toni e i rapporti all'interno del partito Democratico - aggiunge Alessandro Sansoni - per far saltare il tavolo e mettersi di traverso con forza rispetto all'ipotesi di un accordo M5S-Partito democratico che aleggia in alcune correnti del Pd".

Resta la soluzione con la base più ampia: un governo di unità nazionale con la garanzia del capo dello Stato o un governo di scopo magari per fare la legge elettorale.

Il primo confronto in parlamento si avrà con l'elezione dei presidenti di Camera e Senato che potrebbe già delineare un'intesa di governo.

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