Cosa Nostra, arrestato il re dell'eolico Vito Nicastri

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Di Michele Carlino
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In una operazione della Dia di Palermo. Eseguiti 12 ordini di custodia per associazione mafiosa e favoreggiamento della latitanza di Matteo Messina Denaro

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Avrebbero estorto centinaia di migliaia di euro per finanziare la latitanza del capo di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, le dodici persone arrestate dalla Dia di Trapani nel corso di una operazione che ha impegnato più di cento tra carabinieri e poliziotti.

Tra di loro anche un uomo d'affari di Alcamo, Vito Nicastri, a capo di impero imprenditoriale nel settore eolico, e da tempo sospettato di agire nell'interesse del boss. Compiendo una vera e popria attività di intermediazione immobiliare, Nicastri insieme ai capi delle famiglie di Vita e di Salemi, avrebbe pilotato la compravendita di una tenuta agricola di sessanta ettari appartenente alla famiglia degli esattori Salvo. Il profitto indebitamente ottenuto, di oltre duecentomila euro, sarebbe stato in parte destinato a Messina Denaro.

Matteo Messina Denaro, 56 anni ad aprile, è considerato il successore di Totò Riina e Bernardo Provenzano alla testa di Cosa nostra. Nonostante gli sforzi delle forze di polizia, che dai primi anni 2000 tentano di fargli terra bruciata intorno, l'uomo è latitante da 25 anni.

Risorse addizionali per questo articolo • Centro Dia Palermo

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