Il passaporto brasiliano di Kim Jong-un

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Di Salvatore Falco
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I leader nordcoreani potevano viaggiare in Occidente tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila

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I leader nord-coreani Kim Jong-un, e il padre, Kim Jong-il, potevano viaggiare in Occidente tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila grazie a passaporti brasiliani.

Lo rivela un'inchiesta dell'agenzia di stampa Reuters che ha pubblicato le immagini delle fotocopie dei documenti di viaggio usati dall'attuale leader nordcoreano e dal padre, scomparso alla fine del 2011.

La tecnologia per il riconoscimento facciale ha confermato che le fotografie sui passaporti erano quelle di un giovanissimo Kim Jong-un, che compariva sotto il nome di Josef Pwag, e di Kim Jong-il, che viaggiava sotto il nome di Ijong Tchoi.

In entrambe le fotocopie dei passaporti, i due leader nordcoreani figurano nati a San Paolo, in Brasile.

Entrambi i documenti recano il timbro dell'Ambasciata brasiliana a Praga.

Grazie all'utilizzo di quei passaporti, sulla cui vicenda sta indagando il ministero degli Esteri brasiliano, i due membri della famiglia al potere in Corea del Nord potevano chiedere il visto per l'ingresso nei Paesi occidentali.

Brasile, Giappone e Hong Kong sono tre mete che vengono date come probabili dai riscontri dei funzionari sentiti dalla Reuters.

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