Nell'Arabia Saudita del nuovo uomo forte, il principe ereditario Mohammed Bin Salman, succede anche questo: pagare un "riscatto" per non essere imprigionati per la "Mani Pulite" saudita. Il centro di detenzione è l'Hotel Carlton-Ritz di Riad. Il ministro delle finanze, almeno lui, è stato assolto...
L'ex ministro delle finanze dell'Arabia Saudita, Ibrahim Al-Assaf, è riapparso martedi in una riunione di governo, insieme al re Salman e al principe ereditario Mohammed bin Salman. fotografato dall'agenzia di stampa ufficiale Spa,
Secondo i media locali, l'ex ministro delle finanze è stato prosciolto dalle accuse che gli erano state rivolte nel novembre scorso, durante l'inchiesta del nuovo organismo anti-corruzione, una sorta di "Mani Pulite", voluto dallo stesso principe Mohammed bin Salman.
Ibrahim Al-Assaf, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe tornare ad occupare il ruolo di ministro delle finanze.
Rimane, invece, in stato di detenzione - nei sotterranei del lussuosissimo Hotel Carlton Ritz di Riad - il magnate Alwaled bin Talal, il 41esimo uomo più ricco del mondo (con 17 miliardi di dollari di patrimonio): per la sua liberazione, il principe avrebbe chiesto 6 miliardi di dollari, ma Bin Talal - secondo numerosi media, anche occidentali - avrebbe rifiutato qualsiasi negoziazione e avrebbe chiesto un vero processo.
A novembre, circa 200 principi di tutto il paese sono stati accusati di corruzione: con il pagamento per la loro libertà, un vero e proprio "riscatto", il governo saudita intende raccogliere qualcosa come 100 miliardi di dollari.
In questo periodo di transizione politica in Arabia Saudita, il principe Mohammed bin Salman è il nuovo uomo forte. Ma in seno alla stessa famiglia reale si nascondono molti malumori.