Afghanistan: kamikaze Isis contro agenzia di stampa, 40 morti

Afghanistan: kamikaze Isis contro agenzia di stampa, 40 morti
Diritti d'autore Reuters/Mohammad Ismail
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Di Cristiano Tassinari
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Lo Stato Islamico ha rivendicato l'attentato suicida di questa mattina nel quartiere sciita di Kabul. Tra le vittime, anche donne e bambini. L'Afghanistan è sempre piu' teatro di guerra.

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È di almeno 40 morti e 30 feriti l'attacco portato oggi a Kabul da un kamikaze alla sede del Tabian Media Center, all'interno del quale si trovano una scuola coranica e gli uffici dell'agenzia di stampa 'Sadai Afghan' (Voce afghana). 

In mattinata è arrivata la rivendicazione da parte dell'Isis. 

Il bilancio delle vittime, quasi tutte civili, è stato confermato ai giornalisti dal portavoce del ministero dell'Interno e da responsabili dell'ospedale Istiqlal della capitale afghana. L'esplosione è avvenuta intorno alle 10.30 ora locale (le 6 in Italia). Tra i morti ci sono diverse donne e bambini.

Il Tabian Media Center è una organizzazione culturale gestita da un religioso sciita. Da parte loro, via Twitter, i talebani hanno escluso qualsiasi loro responsabilità nell'attentato. Questo apre l'ipotesi di una responsabilità per l'attentato dell'Isis, tenendo anche conto che i responsabili del Tabian Media Center e dell'agenzia di stampa AVA sono sciiti.

Il presidente afghano Ashraf Ghani ha duramente condannato l'attacco definendolo "un crimine contro l'umanità". 

 "Con l'attacco odierno, e con quelli contro moschee e centri culturali - ha ribadito il capo dello Stato - i terroristi commettono crimini contro l'umanità, con atti che sono contro tutti i principi islamici ed umanitari".  

Il portavoce della polizia di Kabul Basir Mujahid ha rivelato all'agenzia Efe che "la maggior parte degli edifici in questa zona appartengono a sciiti". Secondo Mujahid, un ribelle avrebbe fatto detonare l'esplosivo al primo piano del centro, dove era in corso un evento "a cui hanno partecipato decine di persone". Gli uffici delle agenzie di stampa si trovano all' ultimo piano.

"Dopo la prima esplosione, altre due bombe artigianali sono esplose vicino all'ingresso principale dell'edificio", ha aggiunto il portavoce della polizia. Tuttavia "quasi tutte le vittime sono state provocate dall'attentato suicida.

L' agenzia di stampa Sada-e-E-Afghan ha sottolineato attraverso il suo sito web che quando si è verificata l'esplosione nel centro culturale era un seminario sull'occupazione sovietica dell'Afghanistan (dicembre 1979 - febbraio 1989).

Gli attacchi contro la minoranza sciita sono comuni in Afghanistan, l'ultimo dei quali si è verificato in ottobre quando 39 persone sono state uccise e 45 ferite in un'azione a Kabul rivendicata dallo Stato islamico jihadista.  Lunedi l'Isis aveva rivendicato l'attentato agli uffici dei servizi segreti a Kabul. 

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