"Il passaporto austriaco è solo l'inizio"

"Il passaporto austriaco è solo l'inizio"
Di Diego Giuliani
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"La doppia nazionalità è una battaglia che conduciamo da sempre - ci dice la fondatrice del partito Südtiroler Freiheit, Eva Klotz - ma l'obiettivo ultimo è l'autodereminazione". E poi a Bruxelles: "Reazionaria l'Europa che si arrocca al potere degli Stati"

Una battaglia in nome dei padri

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"Una battaglia che conduciamo da sempre, per i nostri padri che sono stati strappati con violenza alla madrepatria". Pasionaria e "portavoce dell'autodeterminazione della prima ora", come lei stessa si definisce, l'ex consigliera del partito Südtiroler Freiheit, Eva Klotz, accoglie con entusiasmo la proposta del neo-insediato governo austriaco di Sebastian Kurz di aprire alla doppia nazionalità per i sudtirolesi di lingua tedesca e ladina che ne facessero richiesta. 

"Da sempre abbiamo portato avanti la richiesta della doppia cittadinanza perché per noi è molto importante come legame con la madrepatria austriaca - ci dice Eva Klotz -. Ai nostri padri, questa cittadinanza e questa madrepatria sono state strappate contro la loro volontà".

"Solo un referendum potrà curare la ferita della Storia"

Si tratta però solo di un primo passo, ci dice, "la ferita della Storia non sarà guarita finché il Sud Tirolo non potrà decidere con un referendum se restare con l'Italia, tornare con l'Austria o diventare indipendente". 

"La ferita sarà guarita solamente se la popolazione del Sud Tirolo potrà tenere un referendum per decidere se restare in Italia, tornare con l'Austria o costituirsi in Stato indipendente"

"Europa scandalosa e reazionaria, riconosca l'autodeterminazione dei popoli"

Il messaggio, insomma è anche per un'Europa che a suo dire va tutt'altro che nella direzione giusta. "È scandaloso come si sta ora comportando con la Catalogna - dice Eva Klotz -. È reazionaria un'Europa che vuole conservare con ogni mezzo il potere degli Stati invece di riconoscere - più moderna, democratica e basata sul diritto dei popoli di scegliere liberamente del proprio destino".

"Nel caso della Catalogna l'Europa si comporta in modo scandaloso. È veramente reazionaria l'Europa che vuole conservare il potere degli Stati. I popoli troveranno il loro modo, sempre democratico e pacifico, per cambiare questa Europa in senso più democratico e fare in modo che superi il modello degli stati nazionali e riconosca ai popoli il diritto di decidere con chi stare e con chi non stare".

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