I bambini cristiani vengono spesso respinti dai club egiziani, a causa del loro credo. Ma ora ad Alessandria c'è una squadra che gli permette si esprimere il proprio talento
Il sogno di tutti (o quasi) i bambini è giocare a calcio. Ma se nasci in Egitto e sei un cristiano copto, non è così facile poterlo realizzare. Mina Bindary è allenatore e fondatore della squadra ''Je suis'' (io sono, in francese) di Alessandria, formata esclusivamente da cristiani. Perché - come spiega lui stesso - se non sei musulmano, in Egitto non ti ammettono in nessun'altra squadra: "Con 'Je Suis' cerchiamo di risolvere i problemi dei cristiani. Quando provano ad entrare in una squadra di calcio, normalmente vengono respinti. Per questo nel campionato egiziano ci sono solo un paio di giocatori copti. Semplicemente alcuni allenatori sono razzisti, non li considerano nemmeno. E il risultato è che genitori e bambini si rassegnano all'idea che i cristiani non giocheranno in Egitto, concentrandosi così esclusivamente sullo studio e la Chiesa. I bambini sanno che non potranno mai praticare nessuno sport a livello nazionale nel nostro Paese".
Alcuni ragazzi hanno raccontato come sono stati rifiutati da certi club, semplicemente dopo aver pronunciato il proprio nome, chiaramente copto. Come Mina Samir, che però ora, grazie a ''Je Suis'' può tirare un calcio alla discriminazione.