Russiagate: Trump trema e si difende "non c'è stata collusione"

Russiagate: Trump trema e si difende "non c'è stata collusione"
Diritti d'autore REUTERS/James Lawler Duggan
Di Salvatore Falco
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La collaborazione di Flynn rischia di diventare l'inizio di un terremoto nel "cerchio magico" Trump dalle conseguenze imprevedibili

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Il Russiagate si avvicina sempre di più alla Casa Bianca e Donald Trump reagisce alla confessione dell'ex consigliere per la sicurezza nazionale, Michael Flynn, di aver mentito all'Fbi.

"No non sono preoccupato. È stato dimostrato che non esiste alcuna collusione. Non c'è stata assolutamente nessuna collusione", dice il Presidente Usa.

Flynn è accusato di aver testimoniato il falso sul contenuto di un incontro con l'ambasciatore russo Kislyak, al quale avrebbe chiesto di votare contro una risoluzione Onu che condannava gli insediamenti israeliani e di una telefonata nella quale avrebbe chiesto ai russi di evitare ritorsioni sulle sanzioni imposte da Obama.

"Il generale Flynn è un altro esempio dei legami tra alti funzionari vicini a Trump e i russi - attacca il senatore Democratico Mark Warner - Quante altre prove devono essere consegnate alla giustizia circa questi legami con la Russia prima che si possano collegare tutti questi punti?"

La collaborazione di Flynn rischia di diventare l'inizio di un terremoto nel "cerchio magico" Trump dalle conseguenze imprevedibili che potrebbe arrivare fino al vice presidente Mike Pence.

"Questa non sembra affatto la fine dell'indagine - sostiene Miriam Baer, professoressa di Diritto alla Brooklyn Law School - quello che ci si può aspettare ora è che forse cadranno altri pezzi del domino".

Flynn ha dichiarato di aver agito consultandosi preventivamente con alti funzionari di Trump, incluso Jared Kushner. L'altra testa che potrebbe cadere è quella di Donald trump junior. Sia il marito di Ivanka che il figlio maggiore di Trump sono coinvolti negli incontri tra Flynn e Kislyak.

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