Gli accordi di Sochi normalizzeranno la situazione in Medio Oriente. Lo assicura il presidente russo Vladimir Putin che definisce “costruttivo” l’incontro con il presidente iraniano, Hassan Rohani e e quello turco Recep Tayyip Erdogan.
Sulla composizione del Congresso di dialogo nazionale promosso dal Cremlino, la Turchia continua a rifiutare la presenza dei rappresentanti curdi.
“L’azione militare su vasta scala contro i gruppi terroristici in Siria sta volgendo al termine – ha detto Putin – Sottolineo che grazie agli sforzi di Russia, Iran e Turchia, siamo riusciti a prevenire il crollo della Siria”.
L’intesa è totale aggiunge Erdogan, ma non specifica se siano state prese decisioni sulla presenza dei curdo-siriani
“L’accordo che abbiamo raggiunto è importante, ma non è ancora abbastanza – ha aggiunto Erdogan – è fondamentale che tutte le parti interessate contribuiscano a trovare una soluzione politica permanente e accettabile per il popolo siriano”.
La guerra siriana ha provocato più di 300mila morti e cinque milioni di profughi. L’Onu a settembre stimava un totale di 513.420 persone ancora sotto assedio, condannando l’uso sistematico degli assedi come strategia militare.