"Non è una fuga", spiega l'ex Presidente che spera di portare la questione catalana al centro dell'Europa
“Non è una fuga e non chiederò asilo”, cosi ha parlato il Presidente catalano Puigdemont destituito durante la breve conferenza stampa che ha tenuto a Bruxelles dove si è recato, con altri membri del governo, nelle ultime ore per motivi di sicurezza, dopo che il procuratore spagnolo Maz aveva chiesto la sua incriminazione per sedizione. Il suo legale belga spiega le ragioni del suo gesto
_E’ qui legalmente, ha il diritto di venire qui. Non si nasconde e credo che per avere uno scambio con la comunità internazionale, meglio essere a Bruxelles che a Barcellona.
Bruxelles è la capitale d’Europa. Penso rappresenti anche un segnale, un simbolo il fatto di venire a Bruxelles. Negli ultimi 20,30 anni, ho difeso il popolo basco, ed altri rifiugiati politici con richiesta d’estradizione.
La legge consente in quanto membro dell’Unione Europea di chiedere asilo, nei casi in cui è possibile, ma non è facile_
14 in tutto i membri del Governo catalano. Qualora non si presentassero davanti a giudici le autorità spagnole possono far scattare la detenzione immediata e rischiano dai 15 ai 30 anni di carcere.