Destituito da Madrid e perseguito dalla procura spagnola: il leader separatista Catalano Puigdemont potrebbe davvero chiedere asilo politico in Belgio?. L’ipotesi è stata smentita dal premier belga Charles Michel, intervenuto dopo che il suo ministro all’immigrazione e membro del partito indipendentista fiammingo, Theo Francken, aveva evocato la possibilità domenica. Come spiega Philippe De Bruyckerde, professore presso l’università libera di Bruxelles, una richiesta del genere metterebbe il Belgio in una posizione molto delicata.
“E’ chiaro che la richiesta sarebbe infondata, poichè all’interno dell’Unione europea siamo in presenza di regimi democratici. In secondo luogo, se il Belgio decidesse di esaminare questa richiesta, dovrebbe immediatamente avvertire il Consiglio europeo. Sarebbe una decisione politica molto importante con pesanti conseguenze “.
La scelta del Belgio non sarebbe casuale : la presenza nel paese di tre differenti comunità linguistiche ha dato vita ad una struttura federale molto peculiare
“Il Belgio è uno stato federale in cui sussistono molte differenze e opposizioni tra le regioni e forse questa è la spiegazione”, suggerisce Marc Pierini di Carnegie Europe. “Ma nel complesso i governi europei preferiscono evitare di creare un precedente di questo tipo”.
Il Belgio è uno dei paesi in cui crisi catalana ha avuto un’ eco maggiore. Il governo attualmente in carica è infatti il frutto di una coalizione con il partito N-Va, la cui principale rivendicazione è l’indipendenza della regione delle fiandre.
Il Belgio: terra di asilo politico per il leader catalano Puigdemont?

Di Euronews
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