Calais un anno dopo: la giungla che c'è e non c'è

Calais un anno dopo: la giungla che c'è e non c'è
Di Cinzia Rizzi
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Continue violenze verso i migranti e tra i migranti a Calais, anche un anno dopo lo smantellamento della giungla

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Un anno dopo lo sgombero della cosiddetta giungla di Calais, ci sono ancora tra gli 800 e i 1000 migranti nella città del Nord del Francia, secondo quanto dichiarato dal sindaco Natacha Bouchart. Piccole giungle si formano e vengono disfatte continuamente nei parchi e nelle zone più remote di Calais. E molti denunciano le violenze da parte delle autorità, come spiega questo 16enne afghano: ‘‘La polizia viene qui tutte le notti. Picchiano le persone, è una tortura. Ci lanciano addosso spray al peperoncino, sugli occhi, sul viso. Non è possibile restare qui”.

Il problema delle violenze verso i migranti, e tra i migranti è all’ordine del giorno qui. Alcuni residenti della zona sono esasperati da questa situazione, con o senza giungla.

“Niente è cambiato, assolutamente niente’‘, spiega una residente. ‘‘Sono qui dal mattino alla sera. L’altro giorno ad esempio, era domenica, erano là a torso nudo, si divertivano, urlavano come dei selvaggi, con delle lattine di birra in mano. Perché, attenzione, sono alcolizzati! Non come prima… I primi migranti arrivati a Calais erano dei padri, delle famiglie intere ed erano calmi e gentile. Mentre questi, ora, sono tutti giovani, tra i 15 e i 20 anni al massimo’‘.

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