Catalogna, viaggio fra gli "unionisti"

Catalogna, viaggio fra gli "unionisti"
Di Alberto De Filippis
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Non solo indipendentisti, ci sono anche catalani che si sentono spagnoli. E manifestano

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Uno dei drammi di quanto sta accadendo in Catalogna è la spaccatura in seno alle famiglie. Questo sabato Madrid è scesa in strada per una manifestazione a sostegno dell’unità del paese e contro le pulsioni centrifughe. Fra i catalani che se ne sono andati, anche per motivi professionali, incontriamo Olga Demestres che è contraria alla secessione. Qualcosa che le ha inimicato alcuni dei familiari che invece sognano una Catalogna nazione.

Oggi sono qui perché sono favorevole a una Catalogna che contiui ad essere parte della Spagna. Sembra che tutti i catalani siano indipendentisti. È questa è una bugia”.

Olga vive da dieci anni a Madrid, dopo un’esperienza a Londra. Una vita che l’ha portata a dubitare del fatto che la Catalogna possa farcela fuori dalla Spagna, malgrado quanto affermano i fautori dell’indipendentismo.

Dice Olga: “Parlo a mio figlio in catalano e così faccio con la mia famiglia e credo che questa sia una ricchezza che non può essere proprietà esclusiva degli indipendentisti. Anche noi abbiamo diritti quelli che si sentono catalani e spagnoli, liberi di amare la cultura catalana”.

Sensazioni che l’hanno spinta a scendere in strada anche a Barcellona per una manifestazione di unionisti questo fine settimana. La prima del suo genere. Un viaggio autobus quando fuori è ancora buio e tante persone che vogliono dire la loro in modo pacifico. Olga Demestres non aveva mai pensato di diventare un’attivista, ma nemmeno pensava che si arrivasse a tanto.

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