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Spagna, referendum: "Non si può sfidare la democrazia"

Spagna, referendum: "Non si può sfidare la democrazia"
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Di Euronews
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Ancora accesissime le polemiche successive al referendum catalano

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Ancora accesissime le polemiche successive al referendum catalano.

Madrid, che nel 2014 acconsentì a un referendum non legato all’indipendenza, difende a spada tratta l’operato delle forze dell’ordine, dichiarando che la Polizia ha agito per difendere la Costituzione.

Dolors Montserrat, Ministro della Sanità, nata e cresciuta a Barcellona, ha svolto un ruolo fondamentale nei negoziati che hanno facilitato la creazione di un Governo di coalizione in Spagna.

Dolors Montserrat, Ministro della Sanità:

“Non si può sfidare la democrazia: viviamo in un grande Paese, una delle grandi democrazie europee e mondiali, una democrazia avanzata in cui la legge ci rende tutti uguali.

E uno dei principi da osservare è che non può farla franca chi va contro la legge, così ora una grande responsabilità spetta al Presidente Puigdemont, che ha mobilitato tante persone con l’inganno, dicendo che si trattava di un referendum legale e dunque si poteva votare, quando il Governo e le autorità pubbliche per molti giorni avevano ribadito che invece era un referendum illegale e bisognava abbandonare una volta per tutte l’idea del voto per tornare nella legalità.

Pertanto, ora si lasci perdere questo referendum illegale e si torni a una sana coesistenza, perché la democrazia è un dialogo permanente con tutte le forze politiche. Ma coloro che ci hanno condotto a questo stato di cose sono il Presidente Puigdemont, il sig. Junqueras e la signora Forcadell, nessun altro.

La cosa più importante è davvero il ritorno alla legalità, all’interno della quale si può discutere di tutto – conclude il Ministro -: questo confronto, questa divisione creata tra tutti i cittadini: servirà parecchio tempo per sanare le ferite e l’unico modo è percorrere la strada della democrazia attraverso il dialogo e la legge, perché la democrazia è forte e non ci si può sottrarre”.

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