Elezioni tedesche: ultima arringa di Schulz

Elezioni tedesche: ultima arringa di Schulz
Di Paolo Alberto Valenti
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Martin Schulz, lo sfidante outsider nel cuore del cuore di Berlino

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Piazza Gendarmenmarkt, il cuore di Berlino. La folla che attende l’ultima arringa elettorale del candidato socialdemocratico. Una Germania con la pancia piena ma pur sempre preoccupata di mantenere la leadership in una Europa complicata. E’ la seconda volta a Berlino per Martin Schulz, il volto nuovo nel panorama politico tedesco: non è mai stato ministro in patria. Il ruolo di candidato alla cancelleria a Berlino va da sè con la sua elezione a presidente della SPD. Un outsider davanti alla cancelliera Angela Merkel.

A spalleggiare il suo comizio i volti storici della sinistra tedesca come il sindaco di Berlino Michael Müller o Katharina Barley, Ministro alla Famiglia. Schulz punta a convincere gli indecisi che secondo i sondaggi sarebbero fra il 30 e il l 40 % dei votanti. Una percentuale importante. Ma fra poche ore la parola va alle urne e la Germania sceglierà.

Sulla Gendarmenmarkt un imponente il servizio d’ordine e il presidio attento della polizia che controlla le borse sospette e perquisisce parte del pubblico. Tutto fila liscio. Schulz riuscirà a convincere? C‘è chi punta ai socialdemocratici e pensa che si potrà colmare il divario con la CDU e battere Merkel. Altri optano per una opposizione costruttiva da parte della SPD.

“Martin Schulz è diventato leader del suo partito con un consenso del 100% – spiega il nostro inviato Lutz Faupel – Poi è diventato candidato alla cancelleria ed ha portato il suo messaggio in giro per il paese. Quindi c‘è stato lo shock dei sondaggi con una CDU largamente in testa davanti ai socialdemocratici. Tuttavia chi scambia ormai Bruxelles per Berlino potrebbe dargli credito anche se la SPD fatica a mantenere lo status quo.”

Ma intanto Schulz arringa la folla e denuncia chiaramente i pericoli dell’estrema destra : “Siete i nostri nemici e noi difenderemo la democrazia” dichiara Schulz a Berlino, che definisce i populisti di Alternative fuer Deutschland “becchini della democrazia”. Il candidato della sinistra attacca la “letargia” dello stile politico di Angela Merkel. “Quando parlo di queste elezioni devo spiegare il programma dell’Spd e quello della Cdu – sentenzia – Perché loro non dicono nulla”. “Non è colpa mia se Merkel si sottrae al dibattito”.

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