A Budapest la prima gara della storia di nuoto da una sponda all'altra del Danubio
Per la seconda edizione dei Budapest Urban Games gli organizzatori hanno lanciato la prima gara della storia di nuoto da una sponda all’altra del Danubio. I nuotatori si sono tuffati sul lato di Pest per cercare di raggiungere il lato opposto, a Buda, cento metri più a sud.
“Quando ho saputo di una gara di nuoto nel Danubio a Budapest, che era uno dei miei sogni, non ho avuto dubbi: dovevo partecipare”, ha detto prima di lanciarsi niente meno che István Kovács, ex campione del mondo ed ex campione olimpico di boxe.
On Saturday, you can join the #Budapest Urban Games – competitions include a swimming race across the Danube! https://t.co/OzMjZOgvwLpic.twitter.com/oq9vPOrMqs
— We Love Budapest (@welovebudapest) 1 settembre 2017
“I partecipanti – spiega il nostro corrispondente Dániel Bozsik – partono da qui, il lato del ponte della Libertà rivolto verso Pest. Devono attraversare il fiume tenendo a mente che la corrente è molto forte, quindi devono nuotare controcorrente per non farsi trascinare lontano dal molo sull’altra sponda”.
Forte corrente e mulinelli: il fiume è talmente pericoloso che, al di fuori di questa competizione, è vietato bagnarsi. Per vegliare sulla sicurezza dei nuotatori sono state mobilitate 10 imbarcazioni e 40 persone.
“È stato più difficile di quanto pensassi – conferma una partecipante -, la corrente era fortissima, ho avuto paura di finire alla deriva, ma alla fine ce l’ho fatta”.
Un altro concorrente racconta la sua esperienza: “È una bella sensazione, ma avevo paura di essere trascinato via dalla corrente. All’inizio è stato terribile, dieci persone davanti a me sono finite alla deriva”.
263 i partecipanti di questa prima edizione, fra donne e uomini di tutte le età dai 18 anni in su, comprese celebrità e un cane con il suo padrone. In 63 sono dovuti essere portati in salvo. Fra chi ce l’ha fatta a raggiungere la riva, i più veloci sono stati Botond Újhelyi in 4’13” per gli uomini e Judit Somossy in 5’05” fra le donne.
Gli organizzatori intendono trasformare l’evento in una tradizione da ripetere ogni anno.