L’ira funesta di Theresa May si abbatte su Donald Trump.
Alla Premier britannica, presente al vertice NATO di Bruxelles unitamente al Presidente statunitense, non è andata giù la ripetuta fuga di notizie inerenti l’indagine di Manchester, girate dai Servizi americani ai media.
Dagli States sono stati preventivamente diffusi nell’ordine il nome dell’attentatore, le immagini e finanche le foto della bomba esplosa al concerto di Ariana Grande.
Intanto, dalle indagini è emerso che Salman Abedi era a Dusseldorf quattro giorni prima dell’attacco: ore frenetiche per l’Intelligence britannica, intenta a smascherare la rete di complici che ruotava attorno al 22enne attentatore.
“Sono sicuro che Salman non abbia compiuto un atto simile – dice il padre del kamikaze, prima di essere arrestato a Tripoli assieme a un altro figlio -, qualcosa non quadra, ritengo ci sia la mano delle forze di sicurezza contro la comunità libica”.
A seguito di quanto accaduto, dunque, la Polizia di Manchester non aggiornerà più gli statunitensi in merito allo sviluppo delle indagini.