La magistratura svedese non insegue più Julian Assange, ma il Regno Unito conferma: "lo arresteremo".
La Procura svedese ha archiviato l’inchiesta nei confronti di Julian Assange. Il fondatore di Wikileaks, che da quasi cinque anni si trova nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, era accusato di stupro in Svezia.
Una vicenda piena di zone d’ombra con Assange che ha arringato i giornalisti dal balconcino della sede diplomatica. Un’occasione ghiotta per togliersi qualche sassolino dallle scarpe: “Questa è un’importante vittoria che cancella sette anni di prigionia senza accuse. 7 anni durante i quali non ho potuto vedere i miei figlie crescere. Non perdono e non dimentico”.
Le spiegazioni del capo della Procura svedese, Marianne Ny, non sciolgono i dubbi anche per l’affermazione secondo cui: “la vicenda viene chiusa non perché non siano state trovate prove contro l’accusato, ma per l’impossibilità di procedere in sua assenza”. Non un’assoluzione dunque.
La battaglia di Assange però, è lungi dall’essere finita. La Gran Bretagna ha fatto sapere di essere pronta ad arrestarlo comunque. Il capo della Cia, Mike Pompeo ha poi definito Wikileaks di essere una organizzazione di intelligence ostile. Un’accusa rispedita al mittente. Assange pare voglia chiedere asilo in Francia, anche se non è chiaro come possa, al momento, uscire dal Regno Unito.