Trentuno mesi dopo la scomparsa dei 43 studenti di Ayotzinapa, in Messico, i familiari hanno marciato nella capitale chiedendo al governo la verità e condanna dei…
Trentuno mesi dopo la scomparsa dei 43 studenti di Ayotzinapa, in Messico, i familiari hanno marciato nella capitale chiedendo al governo la verità e condanna dei colpevoli.
Quasi tre anni dopo il rapimento di Iguala e nonostante diversi arresti, la sorte dei giovani è ancora ignota. La versione ufficiale sostiene che siano stati uccisi da un’organizzazione criminale, i loro cadaveri bruciati.
“Basta, non accetteremo altre bugie”, dice Epefanio Alvarez, padre di Jorge Alvarez Nava. “Padri e madri chiedono, avremo una risposta chiara, la verità, qualcosa di diverso dalle bugie, qualcosa che non sia sporco?”
L’inchiesta degli esperti internazionali qualche giorno fa ha espresso dubbi sulla versione del governo. Ritengono necessaria l’apertura di un’indagine sulla polizia, cosa che il governo nega di fare, e denunciano la mancanza di cooperazione delle autorità messicane.
Ciudadanos participan en una marcha al cumplirse 31 meses desde la desaparición de los 43 estudiantes de #Ayotzinapa en la #CDMX#Méxicopic.twitter.com/bxE8cEF1eV
— David de la Paz (@daviddelapaz) 27 avril 2017