La Germania ha aperto un’inchiesta per fare luce sulla sospetta attività di spionaggio da parte del servizio d’intelligence di Ankara nei confronti di presunti simpatizzanti del movimento di Fethullah
La Germania ha aperto un’inchiesta per fare luce sulla sospetta attività di spionaggio da parte del servizio d’intelligence di Ankara nei confronti di presunti simpatizzanti del movimento di Fethullah Gulen. Il predicatore in esilio e nemino giurato di Erdogan è considerato il responsabile del fallito colpo di stato del luglio 2016. Spiati almeno 300 cittadini turchi residenti in Germania e 200 istituzioni.
“Un atto punibile”, ha tuonato de Maizière. “Questo dossier non mi sorprende. Abbiamo fatto più volte presente al governo di Ankara che azioni di questo genere non sono accettabili. Non è importante il ruolo che alcuni cittadini possono avere nel movimento di Gulen, qui si applica la legge tedesca e i cittadini non possono essere spiati da paesi esteri”.
La presunta attività di spionaggio turca è stata rivelata da un articolo pubblicato sul Sueddeutsche Zeitung. Il quotidiano ha scritto che il servizio di sicurezza turco Mit ha raccolto in maniera illegale informazioni e fotografie. Ankara avrebbe chiesto una mano a Berlino: una lista con nomi, immagini e contatti, è stata consegnata lo scorso febbraio dal capo del Mit a quello dell’intelligence tedesca esterna Bdn, Bruno Kahl.
È in un clima di tensione che sono iniziate le operazioni di voto per 1 milione 400 mila cittadini turchi residenti in Germania. Urne aperte da lunedì sul referendum per l’introduzione di un sistema presidenziale in Turchia, dove si voterà il 16 aprile.