I cittadini turchi che vivono all’estero hanno cominciato a votare per il referendum costituzionale sulla riforma presidenziale approvata dal parlamento di…
I cittadini turchi che vivono all’estero hanno cominciato a votare per il referendum costituzionale sulla riforma presidenziale approvata dal parlamento di Ankara.
Un milione e quattrocentomila quelli chiamati a votare in Germania, la maggiore comunità turca all’estero. Qui i seggi si aprono dopo un acceso scontro diplomatico fra Berlino e Ankara in seguito al divieto delle autorità tedesche ai comizi di politici turchi favorevoli al sì.
I commenti di alcuni espatriati turchi:
“Abbiamo una Repubblica turca e io dirò sì fino alla fine. Siamo qui per sostenere la stabilità del nostro Paese”.
“Vorremmo informare l’opinione pubblica che questo referendum non si svolge in circostanze democratiche e che alcune forze d’opposizione sono escluse dal processo elettorale”.
Davanti al consolato turco a Berlino la protesta di un gruppo di sostenitori del partito filo-curdo HDP: affermano fra l’altro che sei milioni di loro non sono rappresentati sulle liste elettorali.
Tre milioni di cittadini turchi all’estero possono votare in 120 rappresentanze in 57 Paesi, fra i quali Austria, Belgio, Francia, Svizzera e Danimarca, fino al 9 aprile, mentre in Turchia il voto si terrà il 16.
La riforma, che abolisce la figura del primo ministro e permette al presidente di far parte di un partito politico, segna una svolta autoritaria secondo i gruppi per la difesa dei diritti umani perché concentra il potere nelle mani di una sola persona, il presidente Erdogan.