Decine di donne israeliane e palestinesi, tutte familiari di vittime del conflitto, si sono ritrovate a Gerusalemme per esprimere il loro rifiuto della violenza.
Decine di donne israeliane e palestinesi, tutte familiari di vittime del conflitto, si sono ritrovate a Gerusalemme per esprimere il loro rifiuto della violenza.
Simbolicamente hanno abbattuto un muro, testimonianza della volontà di un presente di pace.
Una delle promotrici, Ikhlas al-Shatiya, spiega le ragioni dell’iniziativa.
“Sono consapevole della difficoltà e della delicatezza dei rapporti tra israeliani e i musulmani, tra gli ebrei e gli arabi. Ma noi possiamo cambiare tutto ciò perché condividiamo lo stesso dolore. Non voglio che nessuna figlia di Israele debba sentire la tristezza della perdita del proprio padre o di un proprio familiare, e non soffra come sto soffrendo io, di un dolore infinito”.
La protesta è proseguita con un corteo per le strade di Gerusalemme, seguito da vicino da un nutrito gruppo di agenti, per evitare qualsiasi incidente.