Dall’estasi alla disfatta e ritorno.
Dall’estasi alla disfatta e ritorno.
Il giorno dopo, i motivi salienti della sfida del “Camp Nou” sono sempre gli stessi, peraltro ripresi da quasi tutti i quotidiani sportivi europei.
Incredibile, apoteotico, irripetibile impresa, da un lato; tracollo, vergogna, senza parole, dall’altro.
Fatto sta che, dopo lo 0-4 dell’andata, il 6-1 blaugrana resterà indelebile nella storia del calcio internazionale, indipendentemente dalle modalità con le quali è scaturito.
“L’obiettivo di questa squadra è quello di vincere tutti i titoli disponibili – dice Luis Enrique -, il che significa che dovremo mantenere un livello elevato durante tutta la stagione: una competizione come la Champions League non ti permette gare negative, abbiamo avuto la possibilità di una rivincita, ma se ripetiamo un’altra brutta partita come quella di Parigi i rivali non ci perdoneranno”.
E dire che la consueta marcatura di Cavani pareva aver tolto le classiche castagne dal fuoco ai transalpini, almeno sino all’88’…
“Il Barcellona è stata un’ottima squadra nel suo stadio e in un momento molto importante della stagione – afferma invece un affranto Unai Emery -, quando accadono cose del genere non puoi darti altra spiegazione: hanno dato tutto negli ultimi minuti e così facendo ci hanno battuto, dobbiamo accettare il fatto che abbiamo avuto la possibilità di crescere e non l’abbiamo colta”.
Sin troppo facile ipotizzare, infine, che lo strabiliante punteggio conclusivo abbia letteralmente fatto impazzire le quote dei bookmakers: il 6-1, dato a 34,00 a inizio gara, è arrivato nientemeno che a 350,00 a 10 minuti dal termine della sfida.