Una vittoria risicata per il Partito unionista democratico nelle legislative in Irlanda del Nord dove si profila una certa incertezza politica.
Una vittoria risicata per il Partito unionista democratico nelle legislative in Irlanda del Nord dove si profila una certa incertezza politica. La formazione guidata dalla premier uscente Arlene Foster si riconferma alla testa del Parlamento nonostante il recente scandalo che l’aveva vista coinvolta per un uso improprio di alcuni fondi.
Sale e guadagna voti il partito nazionalista cattolico Sinn Fein. Con la nuova leader Michelle O’Neill che, forte del successo ottenuto, punta a ridare fiato alle proposta di un referendum per l’unificazione dell’isola: in pratica, per la secessione dell’Irlanda del Nord dal Regno Unito e per il suo ricongiungimento con la Repubblica d’Irlanda.
Mid Ulster Sinn Féin, highest vote ever, highest percentage ever, owning elections like a boss, now that is a result #AE17pic.twitter.com/cCyFhEKTwR
— Barry Murphy (@barrymurphy74) 3 marzo 2017
Ora gli occhi sono puntati sulla coalizione tra repubblicani e unionisti. I due partiti avranno tre settimane per formare un nuovo esecutivo, con il rischio di una nuova crisi dato che i due schieramenti hanno già espresso riserve a collaborare con gli avversari. Intanto queste votazioni hanno visto la più alta partecipazione degli ultimi 20 anni.
cjlatimer16</a> Don't think Sinn Fein pushed the nationalist thing this time tbh people just angry at DUP incompetence.</p>— Mat Flusk (
MatFlusk) March 4, 2017