Grecia: manifestazione contro le nuove misure promesse da Atene ai creditori internazionali

Grecia: manifestazione contro le nuove misure promesse da Atene ai creditori internazionali
Di Euronews
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L'esecutivo garantisce: basta con l'austerity. Ma in pochi gli credono

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Cinquemila i manifestanti che sono scesi in piazza ad Atene martedì sera. Le persone hanno protestato contro le nuove misure promesse dal governo ai creditori internazionali. Il corteo si è concluso davanti al parlamento, in piazza Syntagma. L’esecutivo greco dovrà mettere a punto ulteriori riforme, che entreranno in vigore dal gennaio 2019. E anche se il governo promette che non saranno misure di austerità, in pochi sembrano credergli.

“Tutte queste nuove misure su cui hanno trovato un accordo con i creditori – teme un manifestante – distruggeranno le vite della gente comune”.

“Questa protesta – aggiunge una signora – serve a far capire alle persone che devono organizzarsi e lottare perché è la classe lavoratrice che sta affrontando i problemi più seri”.

La prossima settimana, ad Atene, arriveranno finalmente le istituzioni per concludere la revisione e sbloccare così la nuova tranche di aiuti. Il processo si era bloccato perché la Grecia rifiutava di attuare nuove misure per raggiungere il surplus del 3,5%.

“Ci sono conseguenze negative – spiega Panayotis Petrakis, docente di Economia – per l’intera economia greca dal ritardo della revisione. Dovremmo in tutti i modi terminare i negoziati con i creditori il prima possibile, in modo da dare speranza alle persone e anche per attrarre investimenti dall’estero”.

Realpolitik brushes Greek bond drama under the carpet https://t.co/EkCMLvgFBn via bfly</a> <a href="https://twitter.com/marcusashworth">marcusashworth

— Bloomberg Athens (@BloombergAthens) February 20, 2017

Stamatis Giannisis, euronews:
“Nonostante i miglioramenti nel profilo macro economico del Paese, i tagli a salari e pensioni, l’alto livello di disoccupazione e la scarsa crescita mostrano come la strada che conduce all’uscita dalla crisi resti ancora lunga e ardua”.

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