Macron, Melenchon, Le Pen, le presidenziali francesi passano per Lione

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Di Luca Colantoni
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Due giorni di comizi dei tre candidati all'Eliseo tra proclami ed effetti speciali

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Lione protagonista lo scorso fine settimana della campagna elettorale per pe Presidenziali francesi che sta entrando nel vivo. Tre comizi, Macro, Melenchon e Marine Le Pen. Grandi dichiarazioni ad effetto da parte dei candidati e qualche effetto speciale. Ha iniziazo proprio l’astro nascente della politica francese, Emmanuel Macron nel palazzetto dello sport di fronte a 15mila persone ed è stato considerato un autentico show tra critiche agli schieramenti tradizionali della destra e della sinistra francese, il no alle ideologie e ricette pragmatiche su sicurezza ed economia e la richiesta di un voto utile nel nome di un cambiamento di rotta dell’intero Paese. La parola d’ordine per Macron è stata: unire piuttosto che dividere. “Sono un convinto europeista e mi scalda il cuore ascoltare un candidato alle presidenziali che difende il progetto europeo con tanto orgoglio e coraggio”. Ha detto un suo sostenitore lionese.

Il candidato della gauche radicale francese, Jean-Luc Melenchon, ha provato invece a stupire i suoi elettori con degli autentici effetti speciali. In carne ed ossa a Lione davanti a 12mila persone, con un modernissimo ologramma, invece davanti ad una platea a Parigi. Fintanto che si resta nel quadro della politica budgetaria europea nessuna riforma progressista è possibile. Dobbiamo uscire dai trattati. È il prerequisito per qualunque cambiamento”. Questo è quanto dichiarato da Melenchon, ologramma compreso. Parola ai suoi sostenitori: “Non so se voterò Mélenchon, ma l’idea che ho piu’ a cuore è l’uscita dall’austerità perché la politica non è questione di regole, ma una questione di scelta”. “Quello che cambierà con Mélenchon è che non utilizzerà come fanno molti grandi parole per fare retorica come ha fatto Macron. Lui parla davvero alla gente per spiegare quali sono i problemi e quali sono le soluzioni.”

Filo conduttore per tutti i comizi l’inno nazionale. La Marsigliese è risuonata anche a “Le Traboule”, locale della vecchia Lione dove Marine Le Pen, la candidata del Front National, l’estrema destra francese, ha dato appuntamento ai suoi sostenitori. “Perché Marine? Ma vedete in che razza di stato siamo in questo momento? Lei è l’unica persona che può salvare la Francia da 70 anni politica di sinistra che ci hanno portato alla miseria e allo stesos momento ci prendiamo tutte le miserie del mondo. Non dovrebbe essere cosi. Dobbiamo vivere tutti in maniera pacifica”

E anche Marine Le Pen ha lanciato le sue linee guida e tra queste una mossa a sorpresa: se sarà eletta presidente, ha detto, entro sei mesi convocherà un referendum per l’uscita della Francia dall’Unione europea. l’uscita dal comando integrato della Nato e dall’euro per ripristinare il franco. “In cinque anni rimetterò la Francia in ordine”, ha promesso Le Pen, presentando il suo programma di 144 punti.

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