Michael Flynn, scelto da Donald Trump come consigliere per la sicurezza nazionale, avrebbe telefonato ripetutamente all’ambasciatore russo negli Usa, Sergey Kislyak, il giorno in cui l’amministrazione
Michael Flynn, scelto da Donald Trump come consigliere per la sicurezza nazionale, avrebbe telefonato ripetutamente all’ambasciatore russo negli Usa, Sergey Kislyak, il giorno in cui l’amministrazione Obama ha annunciato l’espulsione di 35 diplomatici di Mosca in relazione
agli attacchi hacker. Il portavoce di Trump ha definito il colloquio innocuo e parte della routine: Flynn e Kislyak avrebbero parlato il 28 dicembre scorso per programmare una conversazione tra Trump e il presidente russo, Putin, dopo l’insediamento alla Casa Bianca. Ma secondo i media i contatti in realtà sarebbero stati molto più frequenti.
Sentito sulla questione, l’ambasciatore si è limitato a parlare dei futuri rapporti tra Russia e Stati Uniti: “Ci aspettiamo che le nostre relazioni saranno pragmatiche. Non ci sarà necessariamente amore perchè comprendiamo che potremo avere opinioni differenti su diversi aspetti. Il peggior scenario è il tentativo di paralizzare l’attività di Trump: sarebbe una catastrofe, non solo per gli Stati Uniti, ma per molti Paesi nel mondo”.
L’inviata di euronews a Mosca, Galina Polonskaya, conferma che l’atmosfera al Cremlino è di attesa.
“A pochi giorni dall’insediamento del nuovo presidente alla Casa Bianca, la Russia sta osservando con attenzione le modalità di formazione del team di Trump e le caratteristiche dei nuovi giocatori sulla scena politica. Mosca è pronta a dare a Trump il tempo che gli serve per risolvere i problemi e sembra che nessuno qui dubiti delle capacità del nuovo soggetto politico”.