La tregua entra in vigore da mezzanotte, le parti accettano l'avvio di negoziati di pace, esclusi l'Isil e l'ex Al-Nusra
Sono stati firmati dal governo siriano e dalle forze di opposizione gli accordi per la tregua
e per iniziare le trattative di pace tra le parti. A dirlo Vladimir Putin che ha incontrato il ministro della Difesa Serghei Shoigu e quello degli Esteri Serghei Lavrov. Tre i documenti firmati sul cessate il fuoco, su di un sistema di misure per controllare il regime della tregua e sulla prontezza a iniziare le trattative di pace sulla risoluzione del conflitto.
Accordi complicati e fragili, che hanno bisogno di pazienza e attenzioni particolari. Comunque l’ottimo risultato di un lavoro comune dei vari ministeri e dei nostri partner nella regione”.
Anche la Turchia plaude al cessate il fuoco che dovrebbe entrare in vigore in Siria a partire dalla mezzanotte di questo 29 dicembre.
In un comunicato del ministero degli Esteri turco si sottolinea che il cessate il fuoco non viene applicato nei confronti di organizzazioni riconosciute come terroristiche dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. In primo luogo, dunque, all’Isis e ai qaedisti del Fatah al Sham (ex Fronte al Nusra). Ankara aggiunge che il governo e le opposizioni hanno
acconsentito a cessare gli attacchi e a non espandere i territori sotto il loro controllo.
Come confermato dal ministro degli esteri turco Cavusoglu non è ancora chiaro se, come garante dell’accordo oltre Russia e Turchia ci sia anche l’Iran.
Malgrado gli sforzi della diplomazia, combattimenti e bombardamenti sono segnalati nel frattempo in diverse regioni della Siria, tra cui la provincia di Aleppo, quelle di Hama, di Idlib, quella di Daraa nel sud e alle porte di Damasco, dove ci sarebbero morti e feriti a seguito di raid aerei governativi sulla cittadina di Duma, in mano agli insorti.