Ndrangheta, politici e appalti. I Carabinieri arrestano 14 persone in Calabria

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Di Michele Carlino
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Cosche della ndrangheta, politici locali, elezioni e appalti.

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Cosche della ndrangheta, politici locali, elezioni e appalti. Sono gli ingredienti dell’operazione “Ecosistema”, condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e che ha portato in carcere 14 persone.

Le accuse sono quelle di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti e violenza privata.

L’operazione riguarda le cosche di ndrangheta Iamonte e Paviglianiti, attive a Melito di Porto Salvo, San Lorenzo, Bagaladi e Condofuri, comuni della provincia di Reggio Calabria.

Tra gli arrestati anche Vincenzo Crupi, sindaco di Bova Marina. Crupi, che è ai domiciliari, è accusato di corruzione per l’appalto per la raccolta dei rifiuti nel suo comune, “controllato” dalla cosca Iamonte,uno dei gruppi storici della ndrangheta.

Ai domiciliari, con la stessa accusa, il vicesindaco e l’assessore al Turismo di Brancaleone, Giuseppe Benavoli ed Alfredo Zappia, e l’ex sindaco di Melito Porto Salvo, Giuseppe Iaria, già coinvolto in una precedente operazione.

Avvisi di garanzia sono stati notificati al consigliere regionale della Cdl Francesco Cannizzaro e all’ex consigliere regionale dell’Ucd Pasquale Maria Tripodi, per il quale viene ipotizzata la corruzione elettorale aggravata dalle modalità mafiose.

Coinvolti anche imprenditori attivi nel settore della raccolta rifiuti, che secondo le indagini, grazie al sostegno della criminalità organizzata locale, alla collaborazione di liberi professionisti ed alla compiacenza di funzionari e amministratori pubblici, avrebbero alterato il regolare svolgimento di gare d’appalto in alcuni comuni del basso Jonio reggino.

Le indagini hanno preso in esame anche le elezioni amministrative del 2014 a San Lorenzo, facendo emergere un pesante condizionamento del libero voto da parte della cosca locale dei Paviglianiti.

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