Tragedia Chapecoense: dopo il lutto le probabili manette

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Di Alberto De Filippis
Tragedia Chapecoense: dopo il lutto le probabili manette

Si stavano dirigendo verso la partita più importante della loro carriera i giocatori del Chapecoense il piccolo club brasiliano che avrebbe dovuto giocare la finale della coppa sudamericana, e il cui velivolo si è invece schiantato sulle montagne, prima di arrivare a Medellin per giocare contro l’Atletico. Un paese è in lutto, ma ben presto potrebbero anche scattare le manette visto che stanno emergendo enormi responsabilità nell’incidente di un mezzo che non avrebbe mai dovuto decollare visto che non poteva affrontare quella distanza.

Nivaldo, il portiere della squadra, non era partito col resto dei compagni. Questo gli ha salvato la vita, ma Nivaldo ha deciso di lasciare il calcio giocato dopo questa tragedia. “Erano come fratelli, eravamo una famiglia”, dice.

Il volo avrebbe volato almeno venti minuti oltre la sua massima autonomia, ecco perché quando si è schiantato non è esploso. I serbatoi erano vuoti.

L’Atletico Nacional ha chiesto che il trofeo venga consegnato alla società del Chapecoense. Per i colombiani questa coppa deve andare in Brasile.

Dalla notizia della tragedia, molti club da tutto il mondo hanno promesso aiuto al Chapecoense. Il Club Libertad di Asunción ha offerto al Chapecoense la sua intera squadra; l’AFA, la federazione calcistica argentina, ha garantito che tutti i club del paese offriranno giocatori in prestito a titolo gratuito. Lo stesso hanno fatto i portoghesi del Benfica.

Lunedì la federazione brasiliana ha annunciato che tutti i club del paese potranno mandare i propri giocatori in prestito a titolo gratuito al Chapecoense e inoltre ha annunciato che per tre anni il club non potrà essere retrocesso.