Cop22: acqua, bene comune da tutelare

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Kawtar Wakil, euronews: “I cambiamenti climatici hanno un impatto diretto sulle risorse naturali, gli ecosistemi e le società.

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Kawtar Wakil, euronews:
“I cambiamenti climatici hanno un impatto diretto sulle risorse naturali, gli ecosistemi e le società. Il settore dell’acqua è quello più colpito, come dimostrato da studi e proiezioni degli esperti scientifici. Ecco perché l’Ufficio Internazionale dell’Acqua interviene sulla scena mondiale in materia di gestione di questa risorsa, dei rifiuti e della protezione dell’ambiente”.

La giornata dell’azione per l’Acqua, creata nel quadro del’Agenda per l’azione climatica
globale, è stata organizzata per la prima volta nella storia della COP. L’acqua è fondamentale per la sicurezza alimentare, la salute umana, la produzione di energia, la produttività industriale e la biodiversità. Garantire l’accesso all’acqua significa garantire la sicurezza in tutti questi ambiti.

“Stiamo promuovendo in tutto il mondo – spiega Dogan Altinbilek, vicepresidente del World Water Council – temi legati all’acqua. Grazie al nostro lavoro, dopo 5 anni di lobbying, abbiamo reso l’acqua un diritto umano alle Nazioni Unite. Per 780 milioni di persone che vivono in Asia, in Africa e in altri posti remoti è una priorità perché queste persone non hanno accesso all’acqua per i servizi igenici e guadagnano meno di un dollaro al giorno”.

“È la prima volta nella storia della Cop – assicura Loïc Fauchon, presidente onorario del World Water Council – che si parla di acqua. L’acqua ha un ruolo essenziale ed è per questo che discutiamo molto di adattamento durante questi 15 giorni, di come misure concrete possano aiutare i Paesi più poveri a trovare soluzioni che permetteranno loro di adattarsi a questi cambiamenti”.

Altra tematica: l’energia rinnovabile. La riduzione delle emisssioni di anidride carbonica, l’esperienza dei Paesi MENA dell’America Latina e dei Caraibi. L’argomento è stato al centro di un dibattito organizzato dal Consiglio per le relazioni nel mondo arabo, l’America Latina e i caraibi, il CARLAC.

Tra i presenti Nathan Hultman, direttore del dipartimento per lo sviluppo sostenibile dell’Università del Maryland ed ex consigliere, sulle questioni legate all’ambiente, del presidente uscente Barack Obama: “C‘è un’implementazione di energia solare ed eolica in Marocco, un notevole incremento delle energie rinnovabili in America Latina, soprattutto in Brasile, in Messico e in un paio di altri Paesi. Tutto questo mostra non solo nella regione, ma anche globalmente cosa possono fare i Paesi quando si pongono degli obiettivi e quando stabiliscono ciò che possono fare con le risorse interne. “

“Questa conferenza – conclude Mohamed Dekkak , direttore finanyiario e membro fondatore del CARLAC – ha individuato i punti comuni di tutto ciò che è stato fatto nel mondo arabo e in America Latina dal punto di vista delle rinnovabili. In questa conferenza si è parlato anche degli ostacoli nelle leggi e del finanziamento dei progetti di energia rinnovabile in queste due zone del mondo”.

La prima settimana della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima a Marrakech si è concentrata soprattutto sull’eleborazione di una tabella di marcia per l’implementazione, nel corso dei mesi e degli anni a venire, degli accordi di Parigi.

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