Gérard Houllier si confida con euronews

Gérard Houllier si confida con euronews
Di Cinzia Rizzi Agenzie:  DENYS KULYK
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Ben ritrovati a The Corner.

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Ben ritrovati a The Corner. Oggi, puntata speciale del nostro programma dedicato al calcio europeo, con qualcuno che questo mondo lo conosce molto bene: l’ex allenatore di Liverpool e Francia Gérard Houllier, ora in pensione. Denys Kulyk l’ha incontrato a Monaco, in occasione dello Sportel e ha potuto fare una chiaccherata con lui.

Gérard Houllier: ‘‘Innanzitutto, le assicuro che non mi sveglio la notte pensando al passato, ma qualche volta mi sveglio pensando al futuro. Credo che la nostalgia sia una sorta di malattia, che prendi quando non sei soddisfatto del presente. Sono una persona positiva io e non penso al passato. Certamente, quando ti guardi alle spalle o le persone parlano del tuo passato, sei contento di ciò che hai raggiunto e pensi che sei stato fortunato ad avere bravi giocatori, perché sono i bravi giocatori a fare il risultato. Io ho avuto fortuna, perché ho avuto giocatori che hanno vinto i migliori trofei nel loro Paese, o addirittura a livello mondiale, come il Pallone d’Oro Michael Owen”.

Cosa vuol dire essere un allenatore di successo

Vincitore di cinque trofei con il Liverpool in una sola stagione, 2000-2001, Houllier sa cosa vuole dire essere un allenatore di successo.

Gérard Houllier: “Se consideriamo che un allenatore di successo sia prima di tutto qualcuno che guida una squadra alla vittoria, che vince trofei e campionati, in questo caso direi che anche io faccio parte di questa categoria e sono un privilegiato. Perché un allenatore di successo è qualcuno che ottiene buoni risultati e, a volte, abbastanza fortunato da vincere trofei. Il moderno allenatore di successo è un insieme di tre fattori. Prima di tutto ci vuole grande esperienza, in particolare al giorno d’oggi. Tutti conoscono bene il calcio, ma l’allenatore deve conoscerlo ancor meglio. In secondo luogo, deve essere un grande tecnico. Qualità umane e fattori psicologici sono molto importanti, così come la comunicazione. L’aspetto psicologico però è importantissimo perché a volte devi avere più fiducia, a volte devi superare una crisi. Il terzo fattore che fa di qualcuno un buon tecnico è l’essere strategico. Bisogna avere un piano, una visione ed un piano su come arrivarci. Un allenatore di successo è anche qualcuno che mantiene sempre un alto livello, per tutto il tempo. Certo, si possono avere alti e bassi, si possono attraversare periodi difficili, ma il vero talento torna sempre indietro. Un riferimento, per me, è di sicuro Alex Ferguson, sempre al top per 20/25 anni’‘.

I momenti bui della carriera di Houllier

La carriera in panchina di Houllier non è stata però tutta rose e fiori. Il transalpino ha vissuto momenti più grigi, come la mancata qualificazione della sua Francia ai Mondiali del ’94. E, nonostante siano passati molti anni ormai, questa ferita brucia ancora.

Gérard Houllier: ‘‘Ci sono alcuni momenti, non tantissimi, ma due o tre nella propria carriera che possono aiutarti a uscire dal tunnel. Quando analizzi le cause di un fallimento, puoi rialzarti perché ti dici: ‘beh, la prossima volta non succederà più’. Non le dirò quali sono stati i miei momenti peggiori, perché non ripenso troppo ai periodi bui, non è positivo farlo. Ma ne ho almeno uno o due tra i quali, ovviamente, la mancata qualificazione ai Mondiali del ’94. Sono cose che succedono”.

Questa puntata speciale termina qui. The Corner torna come sempre lunedì prossimo, per raccontarvi il meglio del calcio continentale. Restate con noi!

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