Elezioni Stati Uniti: il punto del nostro corrispondente a Washington

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Le ultime sulla campagna elettorale statunitense dal nostro corrispondente a Washington Stefan Grobe.

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Le ultime sulla campagna elettorale statunitense dal nostro corrispondente a Washington Stefan Grobe. Riaprendo il caso sulle email della Clinton, l’FBI si è messo una grande pressione politica a una settimana dalle elezioni presidenziali.L’Ufficio federale di investigazione è in grado di fornire conclusioni prima del voto?

Stefan Grobe: “Questa è una grande domanda. È complicato e lungo il processo che l’FBI ha iniziato lunedì sulle e-mail trovate in un computer appartenente a un’assistente della Clinton che saranno setacciate con un programma speciale che potrebbe permettere agli esperti di determinare se all’interno ci sono informazioni riservate oppure no. L’FBI dovrebbe poi dimostrare se le informazioni riservate siano state indebitamente e volutamente inviate o se qualcuno ha cercato di nascondere le nuove email all’FBI. In entrambi i casi si tratterebbe di un crimine. Non è molto chiaro se gli investigatori saranno in grado di completare questo lavoro prima delle elezioni”.

Mark Davis: L’opinione pubblica cerca di digerire tutto questo, qual è l’effetto sui sondaggi?

Stefan Grobe: “L’annuncio dell’FBI ha certamente rallentato lo slancio della campagna della Clinton e molti membri e volontari del suo staff stanno diventano nervosi. Ci sono due sondaggi pubblicati oggi, uno vede la Clinton in vantaggio di 6 punti, che resta invariato, l’altro vede Trump in testa di un 1 punto, che è un nuovo sviluppo considerando un margine di errore”.

Mark Davis: In caso di sconfitta, il partito repubblicano rischia di fallire per la terza elezione consecutiva, cosa che non succedeva dalla Seconda guerra mondiale. Cosa sta facendo di strategicamente diverso la campagna di Donald Trump rispetto a quella di Mitt Romney e John McCain nelle ultime due elezioni?

Stefan Grobe: Per tutta la campagna, inclusa la stagione delle primarie, Trump ha fatto saltare praticamente tutte le regole di una campagna tradizionale e si è basato solo su 3 pilastri: Twitter, la copertura sui media liberi e la partecipazione alle grandi manifestazioni. Lui non fa niente altro, non svolge il lavoro sul campo, nel territorio. Ha lasciato questo compito al Comitato Nazionale Repubblicano che sta lottando per tenere il passo con la capillare e molto sofisticata operazione messa in campo dalla Clinton. Sarà questo a fare probabilmente la differenza il giorno delle elezioni”.

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