Ue denuncia l'attacco alla libertà d'espressione in Turchia

Ue denuncia l'attacco alla libertà d'espressione in Turchia
Di Andrea Neri Agenzie:  Afp, Reuters, Ansa
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Un’attacco alla libertà d’espressione.

Un’attacco alla libertà d’espressione. È la condanna senza appello pronunciata dall’Europa, all’unisono con la diplomazia statunitense, in risposta alla nuova ondata di arresti di giornalisti turchi.

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Secondo il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz “in Turchia è stata superata l’ennesima linea rossa contro la libertà d’espressione”.

Diciotto i giornalisti finiti in carcere, a partire da Murat Sabuncu, Direttore di Cumhuriyet, principale testata d’opposizione del Paese, e l’editorialista Aydin Engin. Per altri 4 giornalisti ed amministratori è scattato un mandato di cattura.

“Questa operazione colpisce tutti coloro che sono a favore di uno stato di diritto, è contro tutti coloro che difendono un sistema giudiziario indipendente. È un attacco alla democrazia, un attacco alla libertà, non è affatto una semplice operazione giudiziaria” ha detto Mahmut Tanal, deputato del Partito Popolare Repubblicano (CHP).

Per tutti l’accusa è di sostegno a quelle che vengono definite organizzazioni terroristiche: la rete del predicatore Fethullah Gulen (indicato dal Presidente Erdogan come la mente del fallito golpe di luglio) e il Partito del Lavoratori del Kurdistan, il Pkk.

Ma secondo il Premier turco Numan Kurtulmus si tratta di ordinarie operazioni giudiziarie: “Questo intervento non era mirato contro i giornalisti di Cumhuriyet, era invece diretto contro Yenigun News and Puglishing, la compagnia che possiede Cumhuriyet” ha detto in conferenza stampa.

La nuova stretta ai danni delle voci non allineate al governo di Ankara arriva subito dopo la chiusura di 15 media curdi. Cumhuriyet è la testata che a fine maggio aveva fatto scalpore pubblicando le immagini che mostravano la consegna di armi ai ribelli siriani, compresi i militanti dell’Isis, da parte dei servizi turchi.

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