Premio Nansen per i Rifugiati ai soccorritori e volontari ellenici

Premio Nansen per i Rifugiati ai soccorritori e volontari ellenici
Di Andrea Neri

Hanno salvato migliaia di vite nel Mediterraneo e hanno dato accoglienza ed assistenza psicologica ai reduci di traversate spesso drammatiche.

Hanno salvato migliaia di vite nel Mediterraneo e hanno dato accoglienza ed assistenza psicologica ai reduci di traversate spesso drammatiche.

Konstantinos Mitragas come rappresentante della squadra di soccorso ellenica (Hellenic Rescue Team, HRT) e la psicologa Efi Latsoudi di Lesbo sono i vincitori del Premio Nansen per i Rifugiati attribuito ogni anno dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

Efi Latsoudi: “Uno dei momenti più difficili che abbiamo mai dovuto affrontare, non lo dimenticherò mai, è stato quando ci siamo trovati a dover assistere una donna che aveva perso 3 dei suoi figli” racconta ai microfoni di euronews. “Eravamo tutti senza parole. Tentavamo disperatamente di trovare una maniera d’alleviare il suo dolore ma non c’era alcun modo d’esserle d’aiuto”.

Konstantinos Mitragas, capitano e attuale segretario generale della squadra di soccorso ellenico, che opera sin dal 1978 : “Il nostro compito” racconta “era di soccorrere persone che non indossavano nemmeno il giubbetto di salvataggio. Non si possono nemmeno immaginare le condizioni di quel che usavano come barche. I nostri interventi avvenivano principalmente di notte ed eravamo circondati da persone da salvare e dai corpi dei morti. Non ci saremmo mai aspettati condizioni tanto complesse, tali da impedire che si potesse arrivare lì con un qualsiasi piano d’azione” dice.

Si calcola che nel 2015 la squadra di soccorso ellenica abbia salvato almeno 2.500 persone e che il centro di Lesbo creato da Efi Latsoudi abbia dato assistenza a più di 7.000 migranti.

Konstantinos Tsellos, corrispondente di euronews ad Atene: “Nel momento più grave della crisi migratoria, nelle isole dell’Egeo orientale, i volontari e i soccorritori ellenici hanno affrontato situazioni inimmaginabili e sono stati testimoni di storie umane uniche e dolorose. Questo riconoscimento premia i loro sforzi ed è uno sprone a continuare a salvare vite umane”.

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