Usa-Cuba: le principali tappe del disgelo

Usa-Cuba: le principali tappe del disgelo
Di Euronews
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Una stretta di mano che guarda lontano.

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Una stretta di mano che guarda lontano.
In occasione delle celebrazioni per la morte di Nelson Mandela, Barack Obama e Raùl Castro si salutano e idealmente avvicinano gli Stati Uniti a Cuba, dopo quasi mezzo secolo di guerra fredda.

È l’inizio del disgelo.

Che, grazie alla mediazione del Vaticano, sarà ufficializzato l’anno dopo con l’annuncio in contemporanea da parte dei due capi di Stato.

“Todos somos americanos” dirà l’inquilino della Casa Bianca.

La normalizzazione delle relazioni passa per nuove regole per il commercio e la cancellazione delle restrizioni a viaggi e a trasferimenti di denaro degli emigrati cubani verso l’isola.

La normalizzazione passa anche attraverso il ripristino delle relazioni diplomatiche, nell’estate del 2015 riaprono le amabasciate nelle rispettive capitali.

Seguiranno ancora molte strette di mano, a Panama al vertice delle due Americhe, come a New York al margine dell’Assemblea generale dell’Onu.
Strette di mano dietro cui nessuno si nasconde che la seconda fase della normalizzazione sarà lunga e complessa.

La svolta storica proietta i cubani verso una realtà altra rispetto a quella vissuta, secondo molti subita, negli ultimi 50 anni:

residente de L’Avana: “Dopo tanti anni il ripristino delle relazioni tra Cuba e Stati Uniti è un evento e gioverà soprattutto alle famiglie al di qua e al di là del mare”.

Altro segno del disgelo la ripresa dei voli regolari tra Cuba e gli Stati Uniti e del servizio di posta diretto tra i due Paesi.

Il 20 marzo, Barack Obama è il primo presidente americano a mettere piede nel territorio cubano dal 1928.
Di fronte allo Stato maggiore del regime comunista dell’isola recita il mea culpa: quello che gli Stati Uniti hanno fatto finora non ha funzionato.

“Come presidente degli Stati Uniti ho chiesto al Congresso la revoca dell’embargo; il fatto che io sia qui è la prova che non dovete aver paura degli Stati Uniti”.

Sull’embargo di fatto Barack Obama non è stato ascoltato dal Congresso, anche se le misure adottate da Washington mirano tutte a aggirare il bloqueo.

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